Le piccole libertà – Lorenza Gentile

Ci sono piccole libertà che ci cambiano per sempre Oliva”, mi dice poi guardandomi con dolcezza. “Perché tante piccole libertà ne fanno una grande.”

Conoscete la libreria Shakespeare and Company, incastonata in una delle meravigliose stradine di Parigi con vista su Notre Dame? Se non la conoscete e amate le librerie, i libri e la luce di Parigi, questa è una meta che dovete aggiungere alla vostra lista appena questa pandemia sarà un lontano ricordo e sarà possibile tornare a sgomitare in un negozio rimpilzato di libri fino all’ultimo angolo, dove ogni listarella di legno ha una storia, una citazione, un appunto.

Quando ci sono stata qualche anno fa, ignoravo completamente che la maggior parte dei ragazzi che ci lavorano sono tumbleweed, ragazzi che “rotolano per il mondo sospinti dal vento”. L’immagine è poetica ma è vera: i ragazzi, se accettati dalla figlia del proprietario George Withman, possono vivere al piano di sopra della libreria in cambio di due regole fondamentali: lavorarci due ore ogni giorno e, sempre ogni giorno, leggere un libro.

É davanti questa libreria che Oliva attende sua zia Vivienne dopo aver lasciato a Milano il quasi marito e la quasi promozione ed essere partita con il treno notturno mentendo a tutti sul suo viaggio.

Sparita dalla sua vita anni fa dopo una furibonda litigata con suo padre, zia Vivienne ricompare dal nulla con un pacco da aprire solo a Parigi e il biglietto del treno notturno.

Lo dico chiaramente: Vivienne è la zia che avrei voluto: libera, indipendente, fiera, romantica in tutte le accezioni e soprattutto appassionata. È lei che fa conoscere il teatro a Vivienne ed è sempre lei che un giorno porta sua nipote ad assaggiare tutti i dolci di Parigi fino a far nascere in quella nipotina la scintilla per la pasticceria.

Eppure la Vivienne che incontriamo accasciata sulla panchina della libreria con il suo trolley è una ragazza che conosciamo troppo bene nelle sua opacità: insoddisfatta della sua vita eppure troppo spaventata per ammetterlo, per trovare la propria felicità a dispetto di quella dei genitori, una ragazza perennemente affamata, che mangia snack cinesi nasconendoli ovunque, che non dorme la notte, che non si capacità di come sia possibile che stia per sposarsi con un uomo tanto bello come Bernardo.

Oliva è una di noi, ci siamo sentiti tutti così almeno una volta nella vita ed è proprio al culmine del suo stress che la incontriamo fiduciosa e in attesa di sua zia che però non arriva. E allora Oliva viene adottata dai ragazzi della libreria e ne diventa parte, mentre la zia continua a lasciarle indizi misteriosi per la città e a ritardare di giorno in giorno il loro appuntamento.

La storia è perfetta per una mini serie Netflix, vibrante di colori accesi, di Parigi, di personaggi indimenticabili, ragazzi e ragazze appassionati, in cerca del loro posto del mondo che nel frattempo rotolano da un posto all’altro cercando di imparare il più possibile, di arricchirsi, di brillare.

Ve ne consiglio la lettura perché Lorenza Gentile usa una lingua semplice ma brillante, come i tocchi di colore sui quadri impressionisti e ci regala una protagonista indimenticabile tanto quanto sua zia, donna incredibile e che sembra irraggiungibile.

E poi, Parigi e le sue vie, le sue pasticcerie, la sua luce, i ponti, il vino, l’ amour e… i fenicotteri! Su questo non anticipo nulla: lasciatevi meravigliare dalla storia, fatevi prendere per mano e camminate sotto il sole della ville Lumiere insieme Oliva e a tutti gli altri, non ve ne pentirete!

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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