Le mie fiabe africane – Nelson Mandela

Il lavoro incombe e risucchia gran parte del mio tempo e delle mie energie, perciò non ne resta più molto da dedicare alle letture personali. In questi mesi di impegni intensi e pressanti preferisco quindi libri leggeri, e preferibilmente in forma di raccolta di racconti, a cui posso dedicarmi anche per pochi minuti ogni giorno senza rischiare di perdere il filo o di lasciarmi sfuggire qualche significato nascosto. Questa volta la mia scelta è caduta su Le mie fiabe africane (Madiba Magic. Nelson Mandela’s favourite stories for children, 2002), una silloge di racconti tradizionali provenienti dalle regioni più diverse del continente africano, raccolti dal Premio Nobel per la Pace Nelson Mandela.

Si tratta di trenta brevi narrazioni, favole, fiabe, leggende, che si propongono di intrattenere e divertire un pubblico infantile; tuttavia non manca una certa precisione filologica (infatti di ogni racconto viene citata, per quanto possibile, l’origine e la fonte) e dall’altro lato la lettura si rivela piacevole e istruttiva anche per gli adulti. Nelson Mandela ci ha offerto l’opportunità di immergerci nelle tradizioni africane e di scoprirne le peculiarità; al tempo stesso i racconti dimostrano anche come certe immagini e certi temi siano in realtà universali e abbiano trovato declinazioni diverse ma in fondo simili anche a latitudini molto distanti.41lTLXzWq2L._SY300_

Troviamo animali parlanti che posseggono i vizi e le virtù degli uomini, come nella favola di Lepre che con uno stratagemma mette fine allo sfruttamento a cui è sottoposta da parte di Bufalo; leggiamo storie di prodigi ed incantesimi, di mostri e principesse, come nella fiaba della figlia di Nandi e del principe serpente; si racconta l’origine di usi umani e fenomeni naturali attraverso le immagini fantastiche e suggestive del mito, come nella leggenda della gara tra Van Hunks e il diavolo che spiega le nuvole sulla Table Mountain a Città del Capo.

Il più bello dei racconti del libro è proprio un mito che, evidentemente non a caso, è stato collocato in chiusura: La madre che divenne polvere narra la nascita del mondo e parla dell’odio e della distruzione prodotti dalle creature, che pure sono state generate e cresciute con amore dalla Madre Terra. Un racconto che dovrebbe far riflettere tutti: come si suol dire, grandi e piccini.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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