Le ho mai raccontato del vento del Nord – Daniel Glattauer

Ci sono libri che ci coinvolgono perché sono scritti bene e riescono ad entrare in particolare sintonia con i nostri umori o con le nostre esperienze. Naturalmente il buon lettore deve essere capace, dopo l’emozione della lettura, di assumere il necessario distacco per valutare l’opera in maniera più oggettiva e spassionata. Di certo occorre del tempo, perciò è opportuno attendere prima di scrivere una recensione. Il romanzo in questione è Le ho mai raccontato del vento del Nord (Gut gegen Nordwind) di Daniel Glattauer (Vienna, 1960), pubblicato del 2006.

La giovane Emma invia una e-mail per disdire l’abbonamento ad una rivista, ma sbaglia a digitare l’indirizzo. Del tutto casualmente entra così in contatto con Leo, uno psicolinguista. Tra i due ha inizio uno scambio di posta elettronica che diventa nei mesi sempre più coinvolgente tra scherzi, baruffe e confidenze personali. Senza che si siano mai visti, i due si scoprono innamorati e si fa sempre più prepotente in entrambi il desiderio di incontrarsi.

Il libro è costituito interamente da testi di e-mail, senza che nessuna voce narrante intervenga a illustrare, a spiegare, a commentare. E lo scrittore riesce piuttosto bene a calarsi nei panni di entrambi i personaggi, rendendoli assolutamente credibili: Emma è una donna intelligente, ironica, sensuale, fragile e umorale e Leo un uomo forse ancora più intelligente e sensibile, capace di una tenerezza insieme timida e appassionata. A poco a poco dalle e-mail emergono anche dettagli delle vite quotidiane dei due protagonisti, fatte per lo più di dolori, frustrazioni, errori, anche al di là delle migliori apparenze; due vite insoddisfatte, che hanno bisogno di essere riempite di emozioni, di passioni, di novità. Glattauer si dimostra dunque capace di una discreta introspezione e sa dare voce in maniera realistica alle delusioni e alle insoddisfazioni di tante persone comuni e dalla vita assolutamente “normale”, come può essere ognuno di noi. Per questo si è disposti a perdonare qualche banalità lasciandosi coinvolgere dalla trama romantica.51CEKWLiUkL._SL500_AA300_

L’autore ha fatto sì che la vicenda sentimentale di Emma e Leo mettesse in ombra tutto il resto e così ha conquistato il suo pubblico, immagino prevalentemente femminile, facendolo sospirare e commuovere. Ma questo di certo non fa un capolavoro, bensì più semplicemente un libriccino che permette di trascorrere un paio d’ore leggere e piacevoli, possibilmente immedesimandosi nei protagonisti.

Eppure gli spunti di riflessione non mancano. La storia di Emma e Leo può essere considerata tipica di questo nostro millennio in cui la comunicazione virtuale ha decisamente prevalso e Internet è diventata la valvola di sfogo della solitudine, dell’insoddisfazione e dell’infelicità di tanti. Glattauer ha però preferito proporre una gradevole fiaba moderna senza andare a sviscerare problematiche profonde.

 

 

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Un’altra recensione a questo romanzo si può leggere ->qui.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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