L’albero dei fiori viola – Sahar Delijani

Pur trattando la stessa tematica di Il cielo color melograno, questo romanzo ambientato a Teheran riesce ad andare più in profondità; vediamo come.

“Il cielo…” era fondamentalmente una storia d’amore tra due persone, ambientata nel tempo recente, con la situazione politica sullo sfondo; invece “L’albero…” passa attraverso un arco temporale più ampio, coinvolgendo diversi personaggi e varie generazioni, al punto che non si può nominare un singolo protagonista.

La narrazione ambientata nella prigione di Evin, la stessa citata nel romanzo della Black, è più “vissuta”: in questo la Delijani è brava a descrivere i giorni di una donna in gravidanza trascorsi tra compagne di cella alleate o serpi, e dove un uomo può resistere alle torture solo con la speranza di vedere la figlia appena nata. A questo proposito, mentre in “Il cielo…” era la coppia a fornire una via di uscita dalle minacce del mondo reale, qui sono i figli.

La prosa di questo romanzo è quasi sempre di buon livello. La Delijani si impegna a trovare le metafore migliori, scadendo solo raramente nei cliché di cuori che battono all’impazzatatuffi al cuore e così via, ma potrebbe anche essere “colpa” dei traduttori e comunque questi occasionali difetti non sono così pesanti; possono stancare invece i numerosi momenti in cui le protagoniste femminili esprimono il loro desiderio verso l’uomo di turno, con le sue “sopracciglia lunghe”.

Un romanzo ambizioso ma riuscito.

L'albero dai fiori viola

Condividi
Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensione di Antonio Soncina