La Venere Rea è un breve racconto che si divide tra una corrispondenza epistolare e un diario, tra Parigi e Roma, tra modernità e mitologia, tra credibile e incredibile.
Non starò qui a raccontarvi la storia anche per non apparire più prolissa rispetto al testo stesso, ma posso dirvi che all’interno della storia, per la quale è necessaria una buona dose della cosiddetta sospensione dell’incredulità affinché si possa rimanerne coinvolti, c’è l’invenzione di un mito affascinante.
Un mito che per come è scritto e raccontato, potrebbe benissimo far parte dell’immensa raccolta mitologica originale che tanto fa penare (o innamorare?) gli studenti del liceo classico.
Sebbene a volte la scrittura scivoli troppo nel lirico e i personaggi siano poco tratteggiati (dovuto principalmente al fatto che siamo in presenza di un racconto e non di un romanzo), La Venere Rea è un libro che scorre velocemente e che si fa leggere con facilità; perfetto per quelle giornate in cui il cervello è troppo fuso per poter intraprendere un percorso più impegnativo.
Mi piace! Messo subito in lista :)
accidenti, ogni volta che passo di qui mi viene voglia di acquistare un nuovo libro :) non riesco a resistere! Questo mi ispira davvero molto, a partire dal titolo curioso…ho anche cercato notizie online sull'autore, e sapere che è un mio coetaneo che da solo ha messo in piedi una piccola casa editrice per autori esordienti me lo fa apprezzare ancora di più :)