In una delle mie incursioni letali in libreria ho scoperto che Einaudi ha raccolto in due volumi – Romanzi 1 & Romanzi 2 – i libri più famosi di Paul Auster. Per non uscire a mani vuote (sia mai!) ho portato a casa il secondo volume che raccoglie tre romanzi pubblicati tra il 1990 e il 1994: La musica del caso, Leviatano e Mr Vertigo.
L’altra notte ho finito la lettura de La musica del caso con non poche difficoltà: se non si conosce Auster, si rischia sempre di lasciare il libro a metà, affatticati dalla lettura che all’inizio è troppo lenta, troppo descrittiva, poco focalizzata. Ma se si è già letto Auster si sa che all’improvviso, proprio quando si pensa di essersi impantanati definitivamente, la storia prende una piega diversa, il ritmo diventa incalzante e la lettura torna a diventare un piacere.
In questo storia (in)seguiamo le vicende di Jim Nashe che, abbandonata senza troppe remore la sua vecchia vita, salta in macchina e inizia a guidare in lungo e in largo per gli Stati Uniti senza una meta e senza uno scopo.
Il suo vagabondaggio finisce un giorno come un altro quando incontra Jack Pozzi, uno scapestrato giocatore di poker che lo coinvolge in una partita con due tipi tanto sprovveduti quanto miliardari.
Spinto più dall’inedia che da altri sentimenti, Nashe si unirà a quella che sarebbe dovuta essere la partita del secolo e che invece spingerà i due protagonisti a fare i conti con una situazione inquietante e grottesca.
Da questo punto in avanti , Auster maestro nel cogliere e descrivere le sfumature dell’animo umano -soprattutto quelle che fingiamo di non avere -, inzia a scandire il ritmo della narrazione che diventa sempre più buia, violenta e reale.
Lo consiglio, come sempre quando si parla di Paul Auster.