La Colazione dei Campioni – Kurt Vonnegut

Gentili lettrici, stimati lettori, le cose sono due: o io ho totalmente perso di obiettività verso qualsiasi opera di questo autore, oppure Kurt Vonnegut è (stato) davvero un genio come pochi. Ci sono aspetti in questo libro che ho davvero adorato, siamo quasi ai livelli di genialità de “Le Sirene di Titano”. A cominciare dai racconti scritti dal protagonista, talmente strampalati e al contempo ispirati da meritare secondo me che qualcuno li scriva sul serio (è successo una volta), per arrivare al paradosso in cui è coinvolta la “voce narrante” verso la fine del libro, passando per il tono didattico con il quale vengono letteralmente illustrati alcuni aspetti della storia e della società terrestre. Il tutto dissemitano dai ben noti tocchi di classe cui Vonnegut ci ha ormai abituato, con uno stile semplice e incisivo.

“La Colazione dei Campioni” narra la storia di Kilgore Trout, uno scrittore di fantascienza un po’ sfigato e incompreso, una sorta di alter-ego dello stesso autore (compare in altre opere di Vonnegut), che per una serie di eventi incrocia la sua strada con un realizzato venditore di macchine, Dwayne Hoover, che però ha da un po’ incominciato a manifestare segni di squilibrio e al quale la lettura di un romanzo di Trout farà definitivamente perdere la testa.
Dietro a questa ingegnosa storia c’è una profonda riflessione maturata dai primi cinquanta anni di vita di Vonnegut e un’analisi satirica della società (statunitense) in tutte le sue sfaccettature: politica, sesso, razzismo, guerra, mass media e pubblicità. Si finisce per riflettere su questioni esistenziali e di profonda importanza col sorriso sulle labbra, quasi senza accorgercene, immersi in un calderone sapientemente mesciuto. Un libro brillante fatto di personaggi maledettamente interessanti e farcito di illustrazioni (disegnate dallo stesso Vonnegut) che da sole, e per come sono utilizzate, varrebbero il prezzo del libro.

Secondo me è un must have se apprezzate Vonnegut.

Anzi, secondo me è un must have.

“Una creatura di nome Zog arriva sulla Terra su un disco volante per spiegare come evitare le guerre e curare il cancro. Porta queste sue informazioni da Margo, un pianeta i cui abitanti conversano tra loro emettendo scoregge e ballando il tip-tap. Zog sbarca di notte nel Connecticut. Ha appena messo piede a terra che vede una casa in fiamme. Vi si precipita dentro, scoreggiando e ballando il tip-tap, per avvertire gli abitanti del terribile pericolo che corrono. Il padrone di casa gli spacca il cranio con una mazza da golf.”

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Recensione di
Simone Fracassa

Mi chiamo Simone (per gli amici Darsch), faccio lo sviluppatore web, sono appassionato di informatica, cinema, videogiochi e fotografia, e mi dilett(av)o a suonare la batteria. La lettura è un bisogno primario, un po' come respirare. Non esco mai senza il mio Kindle, di cui sono un fanatico dagli albori, e un qualsiasi strumento - generalmente un paio di cuffie e del buon heavy metal - che possa essere utilizzato per isolarmi dal mondo esterno e infilarmi nel mio infundibulo cronosinclastico (grazie Vonnegut, di tutto). Più che leggere mi immergo nella lettura: mi piacciono i dettagli e i particolari, rileggo spesso lo stesso paragrafo più volte se è sufficientemente intenso e in definitiva adoro perdermi tra le volute di immagini e sensazioni scaturite da quelle pagine. Sono convinto che la potenza di un buon libro sia tutta in quel piccolo, impercettibile attimo di smarrimento che si prova chiudendolo e tornando alla realtà.
Sono aperto e disponibile a qualsiasi genere, ma i miei amori indiscussi sono il fantasy (quello vero, massiccio, epico: Jordan, Erikson, Sanderson), la fantascienza d'autore e la saggistica scientifica.
A volte attraverso dei periodi nostalgici e mi dedico alla rilettura dei miei libri preferiti, a discapito di eventuali nuove, meritevoli scoperte. Ma che ci volete fare, la memoria col tempo gioca brutti scherzi e alcune storie meritano di essere rispolverate ciclicamente, perché è giusto che facciano sempre parte della tua vita.

Sito web: www.darsch.it
Twitter: @darsch

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