La classe – Bégaudeau François

 
E’ molto dura la vita dell’insegnante, o forse no. Dipende dal dove, dal quando e dal perché si insegna, più svariati altri fattori che non sto qui a elencare.
Il mestiere dell’insegnante é svilito, sempre più, da un impoverimento culturale e di tasche, noi stessi, usciti dal meccanismo del sapere, teniamo a mente con fatica le nozioni apprese durante il corso di studi. Motivo?
Non c’eravamo completamente (e se c’ero, dormivo di brutto per quanto mi riguarda).
In questo libro scopriamo che oltre a non essere presenti gli studenti non lo sono nemmeno gli insegnanti.

Rassegnati a tirare avanti la carretta, scocciati, mesti e lamentevoli.9788806203634g
Una grande purea di svogliatezze atte a raccontarci che la scuola – oltre tutte le manfrine sull’insegnamento creativo, ai vari “capitano mio capitano” della cinematografia – é monotonia e ripetizione di programmi e lezioni.

Ok, basta con il predicozzo.
Il libro diverte, questo va detto, giocando proprio su questo accostamento.
Va bene, gli studenti a scuola fanno tutto tranne che studiare ma gli insegnanti d’altro canto fanno di tutto per dare velocità alle lancette dell’orologio.
Sono anche un pelo contenti di rimproverare per buone mezz’ore la classe, altrimenti non saprebbero che fare.
In questa lotta tragicomica spicca la figura del preside. Quello che mette sempre il puntino sulla "i" di insegnamento; ma poi caccia i ragazzi come estrema ratio educativa.
Il ritmo del libro può far iniziare sotto tono.
Un gusto molto particolare di raccontare.
Il filo diretto tra classe e professore é talvolta così visibile da non aver dubbi che sia voluto.
Alla stregua del mago che voglia far vedere l'illusione; il trucco c’è, si vede, ma infondo poco conta se il messaggio é un’altro: siamo sulla stessa barca leggera e insicura.
Gli studenti si chiedono cosa facciamo qui?
Gli insegnanti si domandano che abbiamo da fare con loro?
E la scuola, che é terra fertile di risposte (idealmente), diventa deserto d’ignoranza.
Ci vuole poco a vedere l’amaro tra le canzonature, la goccia gelida che scorre lungo la schiena. Qualunque sia il messaggio originale dell’autore io ho preso il libro con troppa disinvoltura cannando subito lo stile di lettura (oh, che vi devo dire, capita!).
Fortuna che non mi sono fatto scoraggiare. L’ho ripreso in mano e ho dato la mia versione: un sorriso smorzato dalla malinconia.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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2 commenti
  • Diario di scuola. L'ho letto, perché di pennac non mi sfugge niente, ma effettivamente potrei scrivere due righe sul maestro francese. Dai, mi rimbocco le maniche e sono presto penna in mano.

Recensione di Simone Gentile