La bella di Buenos Aires – Manuel Vásquez Montalbán

Un’altra felice scoperta per cui devo ringraziare l’iniziativa di Feltrinelli di due libri al prezzo di 9,90 euro è lo scrittore spagnolo Manuel Vásquez Montalbán, con il suo romanzo La bella di Buenos Aires (La muchacha que pudo ser Emmanuelle), che risale al 1997, ma solo dal 2013 è edito anche in traduzione italiana. Il libro appartiene alla serie che vede protagonista l’investigatore privato Pepe Carvalho.

Tutto comincia quando Carvalho viene convinto dal suo socio Biscuter a modernizzare l’ufficio acquistando un fax. Proprio una comunicazione giunta tramite questo mezzo mette i due investigatori in contatto con Dorotea Samuelson, anziana docente argentina residente da tempo a Barcellona, che desidera rintracciare la sua connazionale Helga Singer. Pochi giorni dopo Helga è trovata morta, evidentemente e brutalmente assassinata; e al suo omicidio se ne aggiungono poi altri. Le indagini parallele dei due detective privati e del commissario Lifante portano alla luce una trama politica, che collega la dittatura argentina responsabile della scomparsa di tanti giovani (i desaparecidos) tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 del Nocecento e il contemporaneo regime fascista spagnolo.

Il romanzo scorre piacevolissimo, grazie anche all’umorismo (seppure nero) che lo attraversa. Al tempo stesso racconta senza assolutamente banalizzare una storia di rapimenti, torture, omicidi, insabbiamenti che coinvolgono non solo i passati regimi, ma anche le democrazie che li hanno sostituiti. La trama “gialla” non esaurisce dunque un romanzo che è anche politico e che svela gli scheletri nell’armadio delle nostre democrazie a volte fin troppo compromesse.

Così, se da un lato rimangono impressi Carvalho con il suo malinconico sarcasmo, Biscuter con le sue doti di cuoco raffinato, Lifante con le sue elucubrazioni filosofiche… il libro si arricchisce di tanti altri personaggi e soprattutto di uno scenario oscuro, una Barcellona che dai bassifondi popolati di barboni ai quartieri alti ha più magagne da nascondere che virtù da esibire ed è tanto corposa e vera da diventare a sua volta un personaggio a tutto tondo e decisamente inquietante.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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