È già più di un anno che ho letto questo libro, e, ammetto, l’idea di una recensione è nata sull’onda dei numerosi film che vengono tratti dai libri, in questo momento (ad esempio anche il famosissimo “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini).
Premetto che il film del regista Bernardo Bertolucci non sono riuscita, purtroppo, a vederlo, perché è stato trasmesso nelle sale per una settimana o poco più. Inoltre, pur essendo la sottoscritta anche una cinefila, oltre che libro-dipendente, il confronto Libro/Film secondo me è quasi sempre, se non sempre, vinto dal libro. Così è stato per “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini, come anche per “Come Dio comanda” dello stesso Ammaniti.
C’è anche un’altra premessa da fare, Nicolò Ammaniti è il mio scrittore preferito, adoro la sua narrazione diretta, e credo che i suoi libri, oltre che divorabili, ti entrino dentro per sempre.
Questo romanzo, come molti di quelli ammanitiani, ha per protagonista un adolescente.
Lorenzo, 14 anni, si ritrova a trascorrere una vacanza nello scantinato, per sua scelta, di nascosto dai genitori, e per paura di affrontare il mondo esterno, la famiglia, gli amici, la scuola. Sarà Olivia, ragazza piena di problemi, a scuoterlo per sempre da questo torpore.
Pur avendo per protagonista un adolescente, non può essere certo definito un romanzo semplicemente adolescenziale, né può pensarsi neanche lontanamente che possa trattarsi di uno di quei libri in cui le emozioni sono costruite a tavolino, in maniera calcata, per motivi commerciali. Al contrario, Io e te è un romanzo molto umano, molto diretto, come è nello stile di Ammaniti, limpido e sincero, seppur crudo. Così vengono descritti i mostri che tutti affrontiamo nella crescita adolescenziale e nella vita. Emerge inoltre un messaggio molto bello, relativamente alla protagonista femminile: la concezione che chiunque, anche chi all’apparenza, e non solo, possa essere giudicato un essere inutile, debole, uno scarto della società, risulti invece essere fondamentale per la vita di qualcun altro. E questo è un messaggio molto profondo, a mio modesto parere.
Un libro senz’altro da leggere, come tutti quelli dell’autore. È breve, si legge in fretta ma resta a lungo dentro, lascia il segno.
Anche a me è piaciuto molto. Con Ammaniti è difficile sbagliare.
:) sì è un grande!
Anni fa ho letto “Io non ho paura”, che ho amato molto anche perché descrive perfettamente eventi e atmosfere del mio sud e degli anni della mia infanzia ( anche nelle piccole cose “banali” come la famigerata “fettina di carne” che le mamme ci propinavano: così secca da poter essere masticata per settimane se non si prendeva il coraggio e si ingoiava… :) ). Uno scrittore che devo approfondire, e questa recensione è uno stimolo molto forte.
Finora ho letto il presente, quello citato da te, “Ti prendo e ti porto via”, “Come Dio comanda” e “Che la festa cominci”. L’ultimo è quello che mi è piaciuto di meno.
Per “ultimo” intendo l’ultimo che ho elencato :)
Sì sicuramente è da leggere in toto.
Io li ho letti tutti, anche a me l’ultima raccolta di racconti, è quella che è piaciuta meno. Gli altri li ho adorati tutti, specialmente “Ti prendo e ti porto via”. Io non ho paura anche è bellissimo, e devo dire che il film ha retto molto bene il paragone.