Douglas Coupland ha spesso descritto il mondo contemporaneo utilizzando un linguaggio che riflettesse la rapida alternanza di immagini televisive e l’accesso telematicamente agevole alle informazioni.
Troviamo qui alcuni elementi tipici della sua narrativa, come il timore della fine del mondo (già presente in “Generazione X”, “Generazione A”, “Le ultime 5 ore”) o la scrittura di racconti all’interno della storia (vedi “Generazione A”) e in effetti l’esercizio riguardo la fetta che viene imburrata vale da solo il prezzo di copertina. Tuttavia, in tanta modernità, i personaggi di questo romanzo comunicano tra loro principalmente attraverso lettere cartacee, spesso scambiate all’interno di un luogo rappresentativo del consumismo cartaceo: Staples (l’equivalente dei nostri Buffetti).
Forse la caratteristica distintiva di questo “Ladro di gomme” è il confronto tra due generazioni: quella più giovane, indolente ma felice di intraprendere un viaggio per cui si è impreparati, nella speranza che succeda qualcosa di buono; la precedente, forte solo della propria esperienza – o delle proprie disillusioni, tra alcol e divorzi.