Il giardino di Amelia – Marcela Serrano

Marcela Serrano (Santiago del Cile, 1951) è una scrittrice cilena molto nota e apprezzata per i suoi libri e molto impegnata nella causa femminista. Non a caso nelle sue narrazioni dominano i personaggi femminili, benché i suoi libri non si intendano rivolti esclusivamente ad un pubblico di donne. Anche l’ultimo romanzo, Il giardino di Amelia (La Novena, 2016), presenta fin dal titolo una protagonista femminile.

Amelia è un’anziana e benestante signora cilena, che vive in una tenuta, chiamata la Novena, che di madre in figlia è arrivata a lei. Quando nel settembre del 1985 il giovane Miguel Flores, accusato di cospirazione contro il regime di Pinochet, viene inviato al confino nei pressi della Novena, tra Amelia e il ragazzo nasce una tenera amicizia, nutrita di confidenze e libri. Ma Miguel non ha smesso di tramare contro la dittatura, nonostante il provvedimento di confino, e questo lo allontanerà drammaticamente e irrimediabilmente da Amelia.

La storia si svolge tra il 1985 e il 2015, tra il Cile e l’Inghilterra (quest’ultima, patria del padre di Amelia e rifugio di Miguel), nel periodo in cui il Cile attraversa la dittatura di Pinochet e poi il difficile ritorno alla democrazia. Amelia appartiene alle classi alte, è una privilegiata, ma è anche una donna colta, intelligente e sensibile, che nella vita ha lavorato e ha affrontato con coraggio molte difficoltà e molte perdite: così ha imparato il valore di ciò che si possiede, e prima di tutto della libertà. Miguel è un giovane di estrazione modesta, che si atteggia a duro e ha aderito all’estrema sinistra per contribuire a fondare un mondo nuovo ma anche perché spinto dal bisogno e dalle frustrazioni della sua vita umile. Distanti per età e per origini, condividono l’amore per i libri e l’ostilità nei confronti della dittatura.

La trama presenta fin troppi tratti “romanzeschi” nel senso meno lusinghiero del termine e il tema politico – drammatico, fondamentale – resta sullo sfondo senza essere approfondito (tranne che nel caso della lunga lettera che Amelia scrive alla cugina Sybil). Complessivamente dunque siamo davanti ad un’opera ben scritta (e con delle pretese, per esempio nell’alternarsi della narrazione in prima e in terza persona, nella forma del dialogo e del discorso indiretto libero), capace di tenere alta l’attenzione del lettore e che propone temi che ci coinvolgono tutti come l’amore e il tradimento. Il tutto però condito in salsa da telenovela, puntando sul sentiment(alism)o e restando spesso solo alla superficie delle cose.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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