Faccio salti altissimi, Iacopo Melio

Libro autobiografico che racconta la disabilità e il rapportarsi ad essa da parte di familiari, amici, medici e in generale il prossimo, includendo haters e “teste di pinolo”.

L’autore è attivista per i diritti dei disabili, in particolare ha lanciato la campagna #vorreiprendereiltreno in relazione all’accessibilità dei mezzi pubblici su rotaia (e non solo); si impegna volentieri anche per altre questioni/minoranze, con intelligenza e ironia.

Vengono tolti parecchi sassolini, non risparmiando critiche pungenti a incivili, ipocriti e… eccessi di affetto. Parole più gentili vengono riservate per chi sta al suo fianco senza perdersi in termini politicamente corretti. Si parla di un corpo destinato dalla nascita ad essere fragile, gli sguardi altrui (bambini compresi), le difficoltà di uno studente universitario in carrozzina, ma vengono toccati tanti aspetti della vita comuni a tutti come la prima dichiarazione d’amore o la ricerca di un lavoro; non manca un accenno all’argomento sesso, senza nascondersi né svelare troppo. Un libro che ironizza sulla propria disabilità ma capace di acute analisi.

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Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

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