Andrea Camilleri è davvero un genio, per la sua poliedricità come persona e nella scrittura, che spazia da romanzi, e racconti, gialli, a romanzi storici, alla sensibilità che dimostra in un libro come questo, che è sicuramente uno dei libri più romantici che io abbia mai letto.
Ed è un genio per la sensazione di benessere che procura la lettura di un qualsiasi suo libro.
Il racconto è un genere letterario che io prediligo perché lascia maggior spazio all’immaginazione del lettore; tuttavia i racconti di “Donne” sono così compiuti che più che lasciar spazio alla mia immaginazione hanno suscitato in me grandissima emozione, soprattutto nel constatare come un uomo possa cogliere le sfaccettature dell’universo femminile e sondarne così a fondo l’animo.
Si tratta di 39 racconti in cui protagoniste sono donne conosciute dall’autore, oppure inventate, prendendo spunto da personaggi reali o da libri letti, oppure donne che hanno fatto storia, o protagoniste della letteratura. Disposti in ordine alfabetico, in base alla iniziale del nome della donna, vengono così a costituire un mosaico in inevitabile ordine sparso (in termini spazio temporali): da Angelica (il più romantico in assoluto), ad Antigone, a Beatrice, a Ilaria del Carretto, a Nefertiti a Teodora, fino al ricordo della nonna dell’autore Elvira, e di Elvira Sellerio (sicuramente l’episodio più commovente), alla Winnie beckettiana.
Nel raccontarci queste donne Andrea Camilleri ci racconta un po’ anche la sua vita. Il libro ha un taglio autobiografico trasversale, se così possiamo dire, in quanto veniamo a conoscenza di episodi della sua vita, ed anche dei suoi gusti, nella letteratura, nel cinema, nel teatro.
L’effetto che ha fatto a me questo libro, come lettrice e come donna, è quello di sospirare e di ringraziare il cielo che esistano al mondo ancora persone come Andrea Camilleri.
” E così scoprii che in ogni donna alberga, più o meno segretamente, un poco di Angelica “