Dalla libreria al cinema #2 – Orgoglio e Pregiudizio

“E’ cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di solidi beni di fortuna debba essere in cerca di una moglie”
 
Quando nel 1813 Jane Austen pubblicò Orgoglio e Pregiudizio probabilmente non immaginava il successo così longevo che avrebbe arriso al suo romanzo.
La trama è presto raccontata: la signora Bennet, querula e Dalla libreria al cinema - Orgoglio e Pregiudiziotendenzialmente isterica, ha cinque figlie in età da marito e la sua principale occupazione (e preoccupazione) è quella di riuscire a “maritarle bene”.
E’ facilmente intuibile dunque la sua agitazione quando nei dintorni viene a stabilirsi Mr. Bingley, ricco, simpatico e avvenente giovanotto accompagnato dall’altrettanto ricco e affascinante ma sprezzante Mr. Darcy.
Se le vicende si concluderanno o meno con il lieto fine lo lascio scoprire al lettore. Una cosa però mi preme sottolineare: si farebbe torto all’autrice credere che il romanzo sia un banale polpettone in salsa romantica.
Jane Austen, prendendo spunto dalla società che la circondava e che ben conosceva, fa una critica severa, mettendo alla berlina l’ipocrisia e la vanità.
I personaggi usciti dalla sua penna appaiono straordinariamente moderni: la signora Bennet ricorda quelle madri che sgomitano per piazzare le figlie ai casting per i concorsi di bellezza, i reality show o le comparsate televisive mentre le figlie minori Kitty e Lydia possono considerarsi l’archetipo della velina a caccia del tronista di turno.
Fanno da contraltare a tanta stupidità le due sorelle maggiori Jane ed Elisabeth, sincere, forti, vitali, tendono ad infrangere gli stereotipi in cui la società vorrebbe ingabbiarle.
Non deve stupire quindi se Orgoglio e Pregiudizio ha attirato l’attenzione della settima arte tanto da far contare svariate produzioni per la tv, due versioni per il grande schermo e una godibile rivisitazione targata Bollywood, ambientata ai giorni nostri tra India e Inghilterra.
La prima trasposizione cinematografica è del 1940. Film in bianco e nero, interpretato con lo stucchevole birignao tipico dell’epoca da un legnoso Laurence Olivier nel ruolo di Mr. Darcy e da Greer Garson che, con la sua allure da diva hollywoodiana, non è molto credibile nel ruolo della semplice e schietta Liz Bennet.
locandinaDel 2005 la versione del regista Joe Wright, che ha il merito di aver reso con un realismo che non scade nella noia l’atmosfera dell’Inghilterra pre vittoriana.
In linea di massima registi e sceneggiatori tendono a ridurre, omettere, rimaneggiare, finendo per rendere i film monchi agli occhi di chi ha letto i libri da cui vengono tratti.
Qui invece il mondo della Austen e delle sorelle Bennet è reso nella sua interezza, attraverso un uso sapiente della scenografia e dei dialoghi e una scelta azzeccata del cast persino per i personaggi minori, come dimostrano Donald Sutherland, magnifico interprete del signor Bennet, e Judi Dench, straordinaria nel ruolo di Lady Catherine de Bourgh.
 

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Recensione di
pistacchina
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8 commenti
  • pistacchina, sono d'accordo su tutto .. perciò posso permettermi un piccolo consiglio: guarda (anzi, prima leggi) Emma – sempre di Jane Austen . è anche meglio di Orgoglio & Pregiudizio !

  • Grazie mille Krystal e grazie anche per il consiglio ma con me sfondi una porta aperta :)) Adoro Jane Austen, ho letto e riletto tutti i suoi romanzi. Il mio preferito è Persuasione (di cui so che esiste anche una versione cinematografica che non sono ancora riuscita a scovare). Emma in versione cinematografica però non l'ho ancora visto, anche se l'interpretazione di Gwyneth Paltrow (se non erro) mi incuriosisce molto ;)

  • Bella recensione!!! Complimenti! A me è piaciuto da impazzire il libro… letto e riletto. Il film, per mio gusto personale, non ha tutto il fascino delle pagine scritte. Ma sono io che ho sempre aspettative troppo alte :)
    Ancora brava!

  • Io ho preferito il film del 1940, e Olivier non mi sembra stucchevole, anzi! Tutta l'atmosfera mi sembra che renda molto bene l'800 e lo spirito del libro. Non è vero, secondo me, che gli sceneggiatori tendono a rendere monche le riduzioni cinematografiche dei libri: si cerca sempre di togliere dalla storia tutto quello che è poco cinematografico. Certo, c'è chi ci riesce e chi no :)

    Ragione e sentimento, per esempio, non è fedelissimo al libro, ma modifica alcune cose che, riportate esattamente, non avrebbero garantito la bellezza del film.

Recensione di pistacchina