Leo Ortolani – che abbiamo imparato a stimare grazie alla sua creatura Ratman e alle innumerevoli rivisitazioni parodistiche – ora si toglie la maschera dalle grandi orecchie e indossa gli occhiali 3D.
“Io non sono un amante del cinema. Io sono il marito”
In questa frase/battuta in quarta di copertina è racchiuso il focus del libro.
Leo ortolani presenta una raccolta di recensioni di film più o meno importanti ma tutti legati al periodo odierno, quello in cui ogni film è EPOCALE, COLOSSALE, PIETRA MILIARE e MEGAGALATTICO…un blockbuster insomma.
Con un umorismo sopraffino, l’autore pone l’accento su dettagli macroscopici – tutti quelli in cui anche noi (io di sicuro) abbiamo esclamato “MAH!” e abbiamo rinunciato ad un briciolo di amor proprio pur di mantenere la sospensione dell’incredulità – il suo scopo è quello di smascherare (qualora ce ne fosse bisogno) il carrozzone dei film dell’odierna industria cinematografica i cliché a cui ci siamo assuefatti…sto esagerando?!
Forse si…anche se…
Ortolani ci investe fin da subito con una valanga di battute, di freddure pungenti, di soverchiante umorismo.
Non importa che la recensione sia composta da una vignetta (Jurassik Park) o più tavole (Mad Max: Fury road) esse saranno sempre completamente calzanti, dissacranti e infuse di una verità inoppugnabile: siamo tutti coniugi traditi e l’industria cinematografiche gioca con i nostri sentimenti se i film non ci convincono almeno ridiamoci su.
Con Ortolani non si finisce di ridere, e a più livelli, con battute che arrivano anche dopo una seconda lettura e piccole perle di riflessione che è riuscito a inanellare con maestria e sapienza.
Il perché è presto detto: Leo Ortolani pesca nel bacino delle percezioni comuni e illumina gli aspetti più divertenti; un re Mida della comicità.
Dover interrompere la lettura perché scosso dalle risate, sentire singhiozzare mia moglie che tenta di camuffare un eccesso di ilarità, riuscire a divertirsi nonostante la lettura funestata dalla febbre a 39 (questo, in parte, il mio stato durante la fruizione del libro), solo questo dovrebbe far capire la maestosità di Ortolani e della sua opera.
Pazienza poi se il film sbeffeggiato da Leo Ortolani a voi ha fatto impazzire di gioia e gridare al capolavoro: a lui è piaciuto Prometheus!