Chine immaginarie#49 – Neven – Joe Sacco

Torno a parlare di Joe Sacco e stavolta presentandovi un suo pezzo forte: il reportage.neven cover

Vero maestro di questa tecnica, Joe qui presenta il racconto della guerra a Sarajevo partendo da un uomo.

È una scelta non del tutto inusuale, d’altronde bisogna avere un appiglio saldo per non farsi trascinare dal flusso di ricordi e allo stesso tempo si necessita di un filtro che lasci scorrere le storie minori per trattenere la Storia.

L’aspetto più interessante di questo graphic novel è la scelta del filtro.

Neven rappresenta chi si trova nel bel mezzo di eventi epocali e si nutre delle poche cose non spazzate via dagli eventi.

Neven cattura sensazioni, brandelli di informazioni, filamenti di umanità, molto spesso riutilizza materiale che “non vale una cicca” e lo rielabora a guisa di grande storia.

È dalle sue parole – dal tratteggio unico che ne fa Sacco – che scopriamo una sequenza di eventi e personaggi legati alle vicende del paese e tutte indiscutibilmente venute a contatto con Neven.passeggiata

L’autore si prodiga in pose espressive e volute di fumo schiacciate dai ballon zeppe di parole: a ruota libera, inframezzate da saluti a vecchie conoscenze a cui offrire da bere (o riscuotere debiti), sciorinate con disinvoltura di fronte ai contanti o centellinate se c’è penuria di denaro.sacco-fixer-ill

Sacco costruisce il ritratto di un uomo e di un Paese devastato dalle conseguenze della guerra narrando una storia che brulica di vite pur raccontandone una sola.

Attraverso il reportage grafico, incontriamo Neven in vari periodi – nonché nei flashback – e percepiamo dalle parole e dai cambiamenti del suo viso i segni della storia che va raccontando.

Sacco mostra così come Neven stesso si racconta: combattente, uomo di mondo, risolutore, factotum del periodo, presenza fissa degli snodi principali del conflitto.sacco_joe_the_fixer_2003

Poco importa quanto ci sia di vero nei racconti dell’uomo, la sua abilità di narratore gli ricorda di infilare sempre delle solide basi di verità in eventi che appaiono inverosimili.

Neven è un imbonitore che può avere tanti volti, Joe Sacco ne fa trapelare alcuni, e l’unica verità inamovibile sembra essere quella dell’amore che nutre per la sua patria e il suo senso di appartenenza.Sacco

Possiamo definirlo un cane sciolto, ma comunque un fedele servitore della patria…ecco, forse il concetto di patria si frammenta troppo nella sua testa e perde aderenza con la realtà.

La guerra produce rovine e miseria ed è tra le macerie che spuntano le timide antenne di chi sa far soldi sul niente.image11

Neven potrebbe essere solo un prodotto distorto della guerra, un frutto marcio del conflitto ma Joe Sacco ci tiene a far trapelare l’uomo dietro al nome sulla bocca di tutti i cronisti d’assalto in cerca di agganci.

E lo fa con parole e chine impareggiabili.joe-sacco-the-fixer004

C’è tutto il repertorio di Joe Sacco in questo reportage: humor nero, dettagli incredibili, senso di inadeguatezza, pudore nel mostrare l’efferatezza e sensibilità nel cogliere aspetti infinitesimali e pur di inestimabile valore.

Un Joe Sacco alla massima potenza.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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