Chine immaginarie#37 – L’esilarante mistero del papà scomparso – Neil Gaiman

Nella prefazione del libro è riportato il motivo per il quale Gaiman ha scritto e pensato la storia.

«Caro lettore, credo che tutto abbia avuto inizio una ventina d’anni fa, quando scrissi un libro intitolato Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi. Mi sono sentito in colpa da allora. Come padre. Come essere umano. La gente leggeva il mio libro e imparava che i padri sono svagati cumuli di distrazione che sfogliano il giornale e ogni tanto mangiano una carota.
Ho deciso che dovevo fare qualcosa.
Avrei scritto un libro in cui un padre faceva tutte quelle cose elettrizzanti che i padri fanno nel mondo reale. Nello specifico, sarebbe andato a prendere il latte per la colazione dei figli. E inoltre, avrebbe dovuto fare le tipiche cose che si fanno quando si va a prendere il latte. Tipo sfuggire a dei viscidi alieni verdi, camminare sull’asse di una nave pirata del Diciottesimo secolo, scamparla grazie a un professore stegosauro che viaggia su una mongolfiera e, naturalmente, salvare il pianeta.
Non vedo l’ora di ricevere gli attestati di gratitudine dai padri di tutto il mondo. Non appena avranno finito di leggere il giornale, ovviamente.
Cordialmente vostro, Neil Gaiman»

Un seguito naturale de “Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi“, che riscatta la figura del padre, penserete…ma neanche per sogno! Qui siamo di fronte a nuove sfide, un livello tutto nuovo di dedizione famigliare.

Intendiamoci. Il papà fa sempre una pessima figura. E’ sbadato, incapace a sopravvivere – figuriamoci a provvedere ai figli – sbeffeggiato, insensibile; eppur si muove!blog3 bis

Il padre di questo racconto rompe l’inerzia e si imbarca in quello che a conti fatti è davvero una sfida impegnativa per lui; comprare il latte (archetipo di avventure e fughe d’amore morandiane).

É l’azione che muove le attenzioni paterne, è l’intimo convincimento capace di oliare meccanismi dati per irrimediabilmente bloccarli.page_1

Il padre si trasforma nel Padre, capace di sforzi sovraumani, sfide cervellotiche, rischi inimmaginabili pur di portare a termine la sua cerca.25-275x300

La sfida è dare la colazione ai propri figli (indisponenti) e lui fornisce latte,  intrattenimento senza pari e coinvolgimento totale (che sa oltretutto adattarsi alle istanze dei dispotici pargoli). Chi non vorrebbe un padre così premuroso e scapestrato?

Neil Gaiman, in maniera molto semplice e lineare, con stratagemmi capaci di tenere alta l’attenzione e, con l’innesto di illustrazioni ad hoc, erige un racconto che ogni padre dovrebbe leggere e interpretare ai propri figli.

 

p.s. ultimamente sto diventando settoriale e viro molto più su libri catalogati come “per bambini”. Non me ne vogliate ma diventare padre manda effettivamente in pappa il cervello…o la pappa sul soffitto! (non ricordo bene come è andata ma ci sono riuscito).

chrisriddell

 

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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