Chine Immaginarie#24 – Signor Nessuno – Jeff Lemire

A livello narrativo, descrivere un personaggio completamente ricoperto da bende è una sfida complessa. Non possiamo certo basarci esclusivamente su una rappresentazione per capire la personalità dietro il bendaggio, piuttosto una buona trasposizione degli stati d’animo ci rende pienamente il carattere del soggetto.

Nel fumetto però, prima viene l’immagine. Un uomo ricoperto da bende.Non un millimetro di pelle visibile. Perfino gli occhi sono celati da occhialoni neri.
Ecco.

Quanto può spaventare un uomo senza volto? Quanto può far parlare di sé?signor nessuno esperimento
In una piccola cittadina come Large Mouth per giunta, dove il “nuovo” e il “mistero” riempiono le conversazioni pigre davanti ad una pinta di birra.
John Griffen, l’uomo senza volto, cerca la solitudine per chiarire la sua esistenza, riordinare l’anima ferita da un curioso incidente.
Vickie invece vuole saperne di più. Con la scusa di portare il cibo all’uomo misterioso, si fa accettare.
Arriva a percepire il fardello di un uomo – un moderno cavaliere inesistente se vogliamo – che si sforza di non sparire.
Jeff Lemire, l’autore, avvalendosi di un tratto apparentemente semplice, riempie gli interstizi narrati con rimpianti, amori, malesseri, curiosità.
E’ incredibile come ogni personaggio rappresentato da Lemire riesca ad occupare uno spazio certo e indiscutibile nella città di Large Mouth.

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Nell’ultima parte del fumetto – l’apice drammatico – ogni personaggio gonfia i muscoli per affrontare la tensione del momento e il nostro signor Nessuno paga (forse)le conseguenze della sua incertezza esistenziale…

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L’albo cartonato si conclude così com’è cominciato: semaforo, segnale stradale, cartello

Benvenuti a Large Mouth
Patria del merluzzo più grande del mondo
Abitanti 754 –

Tutto in chine nero e blu su fondo bianco. Sta a noi trovare la differenza.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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