Bella mia – Donatella Di Pietrantonio

“L’Aquila bella mia” canta la donna una volta sana di mente, in una città divisa in due dal terremoto: i palazzi agibili e la zona proibita, i sopravvissuti e i defunti, la single e il figlio adolescente della sorella scomparsa.

Donatella Di Pietrantonio usa la voce della protagonista per raccontare un’esBella-mia-Donatella-Di-Pietrantonioistenza fragile, alternativa a quella della gemella più forte persa durante il sisma. L’assenza improvvisa del riferimento di una vita, il ritrovarsi alle prese con un ragazzo chiuso, un ex cognato assente e il mestiere di scultrice, metafora della necessità di ricostruire una città, un’esistenza, un rapporto con il nipote.

Prosa delicata ed efficace nell’esprimere il senso di smarrimento della scultrice in mezzo a C.A.S.E., uomini assenti e ricordi di un passato perduto.

 

Condividi
Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensione di Antonio Soncina