Bambini nel tempo – Ian McEwan

Delizia.

È senza dubbio la prima parola che mi viene in mente quando leggo McEwan.
La sua scrittura è borotalco: aderisce alla pelle come se fossero parole che hai nella testa, parole tue.
Ma attenzione: su quel borotalco si può anche scivolare. E se succede, è solo perché l’ha voluto lui, proprio come quando ci racconta di come Stephen Lewis, in una mattina qualunque, smarrisce sua figlia in un supermercato.
E non la ritrova più.

Nel corso del romanzo, la vita di Stephen viene ripresa, il racconto si allarga a chiazza d’olio ma non secondo la scia che io desideravo: non parlerà della sua bambina perduta.
Non solo almeno.
Questa è la storia fragile e delicata di un uomo che tenta di sopravvivere con dignità ad una tragedia che ha sconquassato la sua vita e quella di Julie sua moglie.

Ma ci saranno anche Thelma e Charles, amici di famiglia, che subiranno una strana svolta nelle loro vita.
E ancora i ricordi, le ricadute e la speranza di una nuova felicità.
Leggete McEwan, perché io continuerò a farlo!

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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