1Q84 – Murakami Haruki

Ho appena finito l’ultimo romanzo di Murakami Haruki,  un tomo di ben 718 pagine visto che Einaudi (stranamente) ha deciso di accorpare in un unica stampa i Libri 1 e 2 (in Giappone è da poco uscito il Libro 3, l’ultimo).

Solitamente lascio sedimentare un po’ i romanzi una volta averli letti ma questa volta ho avuto la sensazione che se non avessi scritto subito di questa storia, a caldo, mi sarebbe svanita dalla testa e dalla percezione come un sogno la mattina.
Già in Norwegian Wood ero entrata in contatto con lo stile di Murakami Haruki, uno stile pieno di descrizioni e di ripetizioni tanto da darmi spesso un senso di dejavù o da annoiarmi a tal punto di saltare interi paragrafi per arrivare al succo della questione.

Anche in 1Q84 ho ritrovato queste caratteristiche e se possibile più marcate. Da quando ho scoperto e fatto miei I diritti imprescindibili del lettore di Pennac non mi sento più in colpa a saltare righe, paragrafi o addirittura pagine intere di un romanzo e ammetto che questa volta è successo di frequente. Con questo, però, non voglio dire che il libro non mi sia piaciuto o che l’abbia trovato mortalmente noioso.

E’ un libro diverso: è come se l’autore si impegnasse tanto a riempirci la testa di descrizioni, di racconti, di ricordi dei protagonisti (ripetendoli spesso nel corso della lettura) per confonderci di proposito, per farci perdere il senso vero della storia alla base. E’ come se Murakami ci volesse impedire di afferrare saldamente la storia, come se ci volesse impedire di poter affermare: “Io l’ho capita perfettamente, adesso te la racconto in breve”.

Il sogno è l’immagine più azzeccata per descrivere questo libro. Finendo la lettura è come se mi fossi svegliata da un lungo sogno impegnativo e ricco di emozioni ed è come se non riuscissi a ricordarlo bene, come se aprendo gli occhi e tornando in contatto con la realtà, il messaggio fosse offuscato, al limite della dissolvenza totale.
Ma nonostante questo proverò a raccontarvi la storia.

Parto con il dire che questo libro è un BookInception (un libro nel libro) visto che uno dei protagonisti , Tengo, è un ghost writer dedito alla riscrittura di un romanzo, La crisalide d’aria, scritto di prima mano da Fukaeri una tanto bella quanto stramba adolescente e altra protagonista del romanzo. Il terzo fulcro della storia è Aomane una giovane donna con un lavoro che può considerarsi tutto fuorché normale.

Se togliamo i vari artifici letterari e l’incredibile quantitativo di informazioni (spesso superflue) che l’autore inserisce, alla base di tutto c’è questo romanzo, La crisalide d’aria, una storia della quale non conosceremo la trama se non alla fine del libro, un romanzo che non è  fine a se stesso ma sembra essere una delle incredibili possibilità delle nostre vite.
Universi paralleli? Destino? Magia? Onestamente ancora non lo so. Quello che so è che 1Q84 non è un libro che lascia indifferenti: è come vedere una lama di luce che passa rapida sotto una porta.

E’ un attimo e tu pensi di aver capito tutto e invece, non appena quella luce passa e svanisce, anche quella consapevolezza si dissolve nel nulla.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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