Partendo dalla conclusione (o quasi) di una vicenda, Herman Koch ci racconta cosa può portare un tranquillo medico di famiglia, Marc Schlosser, a commettere un delitto.
Marc conduce una vita monotona ma che soddisfa la sua misantropia, finché un giorno non conosce un celebre attore, Ralph Meier. Invaghitosi di Judith, moglie dell’attore, Marc fa in modo che la sua famiglia e quella di Ralph trascorrano le vacanze insieme nella villetta del titolo. A turbare il proposito adulterino del protagonista ci saranno varie situazioni: Ralph è un maschio alfa aggressivo tendente all’esibizionismo; le due figlie di Marc stringeranno un legame con i ragazzi dei Meier; aggiungiamo la presenza della madre di Judith e di un’altra coppia, Stanley ed Emmanuelle. Il tutto crea un intreccio pieno di dubbi sull’incolumità della famiglia Schlosser.
“Villetta con piscina” è un romanzo lento che prende il suo tempo per descrivere abitudini, desideri e ipocrisie della classe media, e ricorda vagamente il Ballard di “Super Cannes”. I dettagli della convivenza quotidiana risultano necessari affinché il lettore condivida le scelte con cui l’antieroe protagonista si troverà a convivere.
Oddio, mi sa di tedio estremo. Vale la pena entrare in questo mondo di quotidianità altrui?
Un po’ pesantuccio, in effetti.