Trent’ anni e una chiacchierata con papà – Tiziano Ferro

Mi trovo in difficoltà a recensire questo libro un po’ perché sono nettamente di parte rispetto all’autore e un po’ perché non riesco a classificarlo bene in nessun genere letterario conosciuto. 

Non è un romanzo, non è una biografia, non è un’autobiografia.
Sono pezzi di diario dal 1995 al 2009, anni che hanno segnato la vita e il successo di questo cantante nostrano.
Eppure in mezzo a queste pagine di vita ci sono altre riflessioni, scritte evidentemente dopo in fase di editing che rendono precaria l’etichettatura di questo libro.

Da fan della prima ora non potevo non immischiarmi in questa faccenda, cercare di capire meglio, di soddisfare la curiosità dopo tanti anni passati in mezzo a tanta gente a sgomitarsi tra la folla in delirio.

Non leggete questi diari se siete in un periodo triste della vostra vita, anche solo vagamente depresso. Le pagine che ho letto sono zuppe di dolore, di incomprensione verso sé stessi, di chiusura, di voglia di farla finita con la vita e con la musica. Mi ha lasciato un senso di inadeguatezza: come è possibile che un ragazzo pieno di talento, famoso quasi in ogni angolo del globo sia stato costretto a ricorrere a delle sedute psicanalitiche e a dei farmaci contro la depressione? È proprio vero allora che i soldi non fanno la felicità? Sembra proprio di sì.

Tanta, troppa inadeguatezza esce da queste pagine e ti punge, ti fa riflettere su quello che siamo capaci di fare contro noi stessi: siamo sempre il peggior nemico che possiamo trovarci davanti, il più crudele, il più spietato.
Ma allo stesso tempo è solo facendo leva su di noi, costruendo dentro di noi fondamenta solide abbastanza da non farci tremare quando il mondo ci scrolla, che possiamo alzare la testa e andare avanti.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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3 commenti
  • Meriti un premio per aver affrontato questa valle di lacrime.
    Penso che, per il mio stato d'animo, lo leggerò in uno dei giorni più felici della vita: matrimonio, nascita del primo figlio, premio letterario per opera prima, vincita dello scudetto del Parma.

  • credo che questo libro sia pieno di quel che ho soltanto sospettato, guardando qualche intervista di 'TZN' e ascoltando qualche canzone. perciò no, non lo leggo.

    però grazie stella mia, che ne hai fatto la recensione, perchè probabilmente non merita di essere classificato come 'libretto scritto da un cantante pop qualsiasi', insieme a tanti altri.

Recensione di Sara D'Ellena