The Martian – Andy Weir

La cosa bella degli amici che condividono le tue stesse passioni – e ti conoscono piuttosto bene – è che quando ti dicono “Compra questo libro, adesso, senza fare domande!” sei così tranquillo che puoi aprire immediatamente Amazon e acquistare ad occhi chiusi quell’eBook. Così ho fatto e – avevate qualche dubbio? – si è rivelato una lettura davvero eccellente.

The Martian è il primo romanzo scritto da Andy Weir. Originariamente pubblicato in proprio nel 2012, quest’anno è stato finalmente acquistato da una casa editrice che l’ha ripubblicato su larga scala. Il contesto del libro è perfettamente illustrato dal riassunto di sovracopertina scritto dallo stesso autore (tradotto da me):

Sono bloccato su Marte.
Non ho modo di comunicare con la Terra.
Sono in un Habitat progettato per durare 31 giorni.
Se l’Ossigenatore si guasta, soffocherò. Se il Riciclatore d’Acqua si danneggia, morirò di sete. Se l’Hab si rompe, in un certo senso esploderò. Se non accade nessuna di queste cose, alla fine esaurirò comunque il cibo e morirò di fame.

Quindi sì, sono fottuto.

Cos’è che rende questo libro diverso dalla marea di analoghi romanzi di fantascienza di cui il mondo è saturo? L’incredibile ammontare di dettagli tecnici e realismo di cui è permeato. L’autore – per sua stessa ammissione – è un nerd di elevatissima caratura: il suo hobby è studiare dinamica orbitale e calcolo di traiettorie, e considera tempo ben speso quello passato a progettare nei minimi dettagli missioni spaziali con equipaggio umano. Ed è proprio così che è nato The Martian: un giorno stava progettando una missione su Marte (ha addirittura scritto un suo programma per calcolare le traiettorie orbitali della sua ciurma immaginaria) e ha iniziato a condirla con piani d’emergenza, fallimenti e problemi critici, per vedere quanto poteva spingersi oltre. Alla fine si è accorto che tutti questi capovolgimenti e il livello tecnico con cui aveva farcito il suo scritto avevano generato una trama avvincente e che poteva funzionare per un libro. Et voilà!

Il romanzo è scritto in modo molto scorrevole ed è farcito di citazioni e umorismo squisitamente geek/nerd, che farà senza dubbio la gioia di tutti gli appassionati di fantascienza – con e senza la componente “fanta”. La cosa che salta di più all’occhio è la quantità e la qualità dei dettagli tecnico-scientifici contenuti: è in assoluto la prima volta che mi capita di leggere un libro del genere confrontandomi sempre e solo con nozioni reali, verificabili e che possono essere approfondite con una ricerca su Internet perché, semplicemente, è così che funzionano davvero! Troverete concetti di chimica, fisica, astrofisica e astronomia che spaziano dal basilare al piuttosto complicato, per arrivare al “ma come diavolo ha fatto a farlo?!?”. Vi capiterà di rileggere interi passaggi più volte, per il semplice gusto di apprendere una nuova nozione, o di verificare che quelle in vostro possesso siano corrette.
E in questo mare magnum di scienza all’ennesima potenza il nostro Andy è riuscito anche a creare una trama davvero avvincente, in grado di tenere il lettore incollato alle pagine del libro, e un sistema di narrazione piuttosto efficace che gioca molto sul concetto di relatività e sul disallineamento temporale tra la Terra e Marte. La stimolazione dell’attenzione del lettore è un aspetto cruciale per un’opera del genere, perché si rischia di soffermarsi troppo a lungo su tecnicismi che possono annoiare. Per fortuna l’autore è riuscito a dosare perfettamente gli “spiegoni scientifici”, alternandoli con paragrafi più romanzati o parentesi introspettive o umoristiche del protagonista.
Ho particolarmente apprezzato il finale, tra i più adrenalinici e incalzanti che abbia letto, da divorare per forza di cose tutto d’un fiato.

Se devo proprio muovere un appunto, forse si sarebbe potuto dedicare un po’ più di sforzo nella caratterizzazione dei personaggi secondari, che mi sono sembrati un po’ stereotipati e deboli dal punto di vista di impatto nella trama, con qualche eccezione. Inoltre una manciata di soluzioni estreme mi sono sembrate un po’ troppo “fanta” e poco “scienza”, anche se ammetto di non avere le dovute competenze tecniche per valutare situazioni così complesse ed inter-disciplinari. Mi piacerebbe, a tal proposito, leggere una recensione/commento/intervista di qualche astrofisico che ci illustri quanto plausibile sia la scienza di The Martian se rapportata alla realtà.

Un libro consigliato a tutti gli appassionati di fantascienza – anche senza “fanta”. Acquisto obbligatorio se oltre a questo siete anche degli inguaribili nerd.

Nota: da questo romanzo è stato tratto il famoso (e riuscitissimo, a mio parere) film con Matt Damon.

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Recensione di
Simone Fracassa

Mi chiamo Simone (per gli amici Darsch), faccio lo sviluppatore web, sono appassionato di informatica, cinema, videogiochi e fotografia, e mi dilett(av)o a suonare la batteria. La lettura è un bisogno primario, un po' come respirare. Non esco mai senza il mio Kindle, di cui sono un fanatico dagli albori, e un qualsiasi strumento - generalmente un paio di cuffie e del buon heavy metal - che possa essere utilizzato per isolarmi dal mondo esterno e infilarmi nel mio infundibulo cronosinclastico (grazie Vonnegut, di tutto). Più che leggere mi immergo nella lettura: mi piacciono i dettagli e i particolari, rileggo spesso lo stesso paragrafo più volte se è sufficientemente intenso e in definitiva adoro perdermi tra le volute di immagini e sensazioni scaturite da quelle pagine. Sono convinto che la potenza di un buon libro sia tutta in quel piccolo, impercettibile attimo di smarrimento che si prova chiudendolo e tornando alla realtà.
Sono aperto e disponibile a qualsiasi genere, ma i miei amori indiscussi sono il fantasy (quello vero, massiccio, epico: Jordan, Erikson, Sanderson), la fantascienza d'autore e la saggistica scientifica.
A volte attraverso dei periodi nostalgici e mi dedico alla rilettura dei miei libri preferiti, a discapito di eventuali nuove, meritevoli scoperte. Ma che ci volete fare, la memoria col tempo gioca brutti scherzi e alcune storie meritano di essere rispolverate ciclicamente, perché è giusto che facciano sempre parte della tua vita.

Sito web: www.darsch.it
Twitter: @darsch

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