Sunset Park – Paul Auster

Ci sono delle volte in cui la conversazione con qualcuno diventa qualcosa di più del semplice chiacchierare, delle volte alcune parole ci rimangono incastrate nella mente ma non te ne accorgi fino a che un giorno, mentre stai facendo dell’altro, qualcosa ti pizzica la memoria.

Il libro che ho appena finito di leggere, Sunset Park, mi ha fatto rimbalzare nella mente le parole di una persona verso la quale nutro una notevole curiosità. In un giorno qualunque mi ha raccontato che spesso la sua mente rimane sospesa ad osservare gli aerei che ci passano sopra la testa e che il pensiero divaga verso tutti i passeggeri diretti chissà dove, spinti da chissà quale motivo, da quale storia, da quale istinto.

Queste parole mi sono tornate in mente a metà del libro di Auster:  a fare da sfondo al BOOKromanzo non un è aereo ma una casa occupata di New York ma il concetto è lo stesso.
Immaginate di poter scoperchiare un edificio e di osservare dall’alto la vita dei suoi coinqulini. Entrate nelle loro stanze, buttate giù le pareti ed osservate da vicino le loro vite, i loro desideri più nascosti e le paure che si nascondono sotto i loro letti.

Auster è bravissimo a raccontare la vita nella sua semplicità dei fatti nudi e credi.
Quella che per molti potrebbe essere una narrazione banale perchè “quotidiana”, per menti curiose e iperattive potrebbe essere una lettura davvero piacevole.

 

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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