La psicoterapia e le sue regole: seguirle diligentemente, come unica via per curare il paziente sicuri di cosa sia meglio per lui/lei, oppure andare oltre e provare terreni inesplorati e rischiosi, per rendere l’analisi più efficace? Il terapeuta deve mantenere il distacco, non accettare domande sulla sua persona rivolte dal paziente, concludere la visita al minuto esatto? O mettersi in discussione per instaurare un rapporto di reciproca fiducia con l’altra parte, mostrando i risultati di un’analisi a ruoli invertiti? E nel secondo caso, quali sarebbero le conseguenze per l’analista? I colleghi, i supervisori, la stampa, l’associazione?
Quanto sopra è uno dei temi di questo romanzo, che tratta le relazioni familiari, le incomprensioni, il coraggio di intraprendere strade nuove e la sincerità sul metaforico lettino del titolo.
Libro divertente ma anche profondo, scritto senza una parola di troppo, dove l’autore esplora analisi e auto-analisi, come già in altre opere come Le lacrime di Nietzsche.