Smith e Wesson è l’ultimo, nuovo di pacca, libro di Alessandro Baricco e vi anticipo che non parla di armi da fuoco.
I protagonisti, per colpa dei loro cognomi potenzialmente ingannevoli hanno anche provato a usare i nomi propri, ma il risultato -Tom&Jerry- risultava comunque inappropriato, perché questo libro non parla nemmeno di cartoni animati.
Si tratta invece di una pièce teatrale composta da tre personaggi, un geniale nonché pluri ricercato inventore, un esperto conoscitore di fiumi e fondali e, da Rachel (Rachel Green, come quella di FRIENDS), una giovane fanciulla che è proprio il trigger di tutta la vicenda, sebbene il suo nome non figuri nel titolo. Questa ragazza nutre l’aspirazione di diventare una famosa giornalista d’assalto, ma si ritrova regolarmente incastrata tra la fotocopiatrice, e nel migliore dei casi le sagre di paese, finché un giorno la sua frustrazione la conduce a una drastica decisione: diventare lei stessa la storia. Per attirare l’attenzione delle masse decide di cimentarsi in un’impresa sognata da molti e non ancora attuata, vale a dire gettarsi dalle cascate del Niagara, e sopravvivere per raccontarlo. Per fare questo cercherà l’aiuto di Smith e Wesson, che metteranno a servizio dell’ impresa le loro conoscenze e abilità uniche al mondo. Il ritmo scorre in un crescendo, che richiama l’avvicinarsi nei personaggi alle rapide fino alla discesa finale, il salto nel buio, lo schianto e l’epilogo. La storia dei tre personaggi è la storia di una goccia nelle cascate del Niagara in caduta libera verso l’ignoto.
Devo dire che essendo una amante di Baricco mi aspettavo qualcosa di più, una lettura da 40 minuti d’orologio, per quanto bella non riesce mai a lasciarmi molto. Lo apri e ti ritrovi un interlinea di due centimetri e pagine spesse come fette di salame, un po’ deludente. D’altra parte l’attenzione per la musica, il ritmo, i personaggi fanno presagire un’ottima riuscita a livello teatrale, parrebbe insomma un libro da vedere più che da leggere, a voi attori l’arduo compito!
PS. Restando in tema, vi lascio il link di una delle mie chicche preferite: un giovanissimo Baricco racconta il Cyrano de Bergerac, sono quattro filmati su youtube, se avete tempo guardatelo perché è la fine del mondo!