Roald Dahl – Matilda

Probabilmente conosciuto dai più come l'autore de "La fabbrica di matilda1cioccolato", Roald Dahl scrisse romanzi per l'infanzia (e non solo) decisamente particolari e fuori dal comune. La sua produzione letteraria si caratterizza per lo stile comico e macabro al contempo, capace di far risaltare in maniera inaspettata le contraddizioni del reale, ma soprattutto la cattiveria e la stupidità umane, qualità negative che non risparmiano nemmeno i bambini (proprio come il fratello di Matilde).

Dahl era di origini norvegesi, ma frequentò le scuole in Inghilterra, ed è da questo substrato educativo severissimo e intransigente al quale probabilmente si deve la sua ironica, vibrante protesta contro il conformismo e la mancanza di elasticità negli adulti, contrapposta alla saggezza e alla bontà dei bambini, che rintracciamo nell'immagine fantastica dei suoi personaggi.

Ed ecco scaturire dalla sua fantasia Matilde, che ha imparato a leggere a tre anni e che a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica. I genitori, caricature grottesche della classe media della società inglese, che guardano perennemente la televisione e pensano solo a come guadagnare soldi, non riescono, ovviamente, ad accorgersi della straordinaria intelligenza e sensibilità della bambina, e così la iscrivono in prima elementare, quando la piccola sarebbe già pronta per la quinta. D'altronde tutta questa intelligenza non riesce a rimanere contenuta tanto da fuoriscire, come un potere magico, dagli occhi di Matilde. Sarà grazie a questo potere che la bambina riuscirà a contrastare la durezza e la malvagità (descritte in maniera esilarante) della perfide direttrice Spezzindue, che si diverte a chiudere i bambini in un magazzino pieno di chiodi, lo Strozzatoio, e a usare le bambine come strumenti per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendole roteare per le trecce.

Un finale delicato e inaspettato, corona il romanzo, lasciandoci, come in ogni libro di Dahl la sensazione dell'incompiutezza, di qualcosa che è ancora tutto da scrivere, ma nelle pagine della vita reale del lettore stesso. Dahl utilizza immagini crude, anche se rese divertenti da neologismi inventati a bell'apposta, per descrivere i suoi personaggi. E' per questo forse che la sua produzione per l'infanzia può essere letta agevolmente  dagli adulti, (e parzialmente compresa dai ragazzi), in quanto nasconde diversi piani narrativi ed evoca similitudini che probabilmente possono essere captate in maniera profonda solo dal pubblico adulto.
Accompagnano i suoi romanzi, tra i quali citiamo anche Il GGG e Le Streghe (assolutamente da non perdere) le celebri illustrazioni di Quentin Blake, che riuscì a rendere attraverso i suoi disegni tutta la grottesca comicità dei personaggi di Dahl.

 

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Recensione di
Vivien

If you wish to travel far and fast, travel light. Take off all of your envies, jealousies, unforgiveness, selfishness and fears.

(From Victoria Hostel kitchen wall, London, 6th April 2014)

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3 commenti
  • Ho letto "Le streghe" e anche "Matilda" e trovo che questi libri siano delle piccole perle che tutti dovrebbero aver letto.
    E se non lo si è fatto durante l'infanzia… c'è sempre tempo per recuperare!

  • Io resto sempre un po' sorpresa quando incontro miei coetanei che non hanno letto Dahl da piccoli, non so, mi sembra si siano persi tantissimo. Matilda è forse il primo libro che ho letto da sola quando ho iniziato le elementari, l'ho adorato, ora è un po' malconcio ma resiste e ogni tanto mi capita ancora di sfogliarlo. Ho notato che le nuove edizioni hanno un formato diverso, peccato, secondo me rendeva di più in quelle vecchie, quando era più grande. 

Recensione di Vivien