Recensione in anteprima: L’età dei miracoli – Karen Thompson Walker

Karen Thompson Walker ( San Diego, 1980 (?) ) è una book editor e L’età dei miracoli (The age of miracles) è il suo primo romanzo, atteso nelle librerie in edizione definitiva a partire dal 28 agosto. Non so se, incrociandolo sugli scaffali di una libreria, l’avrei acquistato; ma ne ho ricevuta in regalo una copia ARC (versione non definitiva) dal sito dal quale spesso ordino libri e sono rimasta molto incuriosita sia dalla promozione che dai giudizi entusiastici di lettori stranieri. Il romanzo ha infatti riscosso un tale successo presso diversi editori da spingere una catena di librerie statunitense a regalarne delle copie in anteprima a un numero selezionato di lettori. Tradotto in italiano, il libro è stato, a quanto pare, oggetto di una iniziativa analoga accompagnata anche dall’apertura di una pagina  Facebook. Le premesse per l’affermazione di un nuovo best-seller ci sono tutte, ma forse il libro non merita tanto.

 All’improvviso, e senza che gli esperti siano in grado di spiegarne le ragioni, il pianeta Terra comincia a rallentare il suo moto di rotazione: i giorni si allungano sempre più, fino a raggiungere le 70 e più ore in pochi mesi, e questo porta con sé conseguenze sempre più devastanti sull’ambiente naturale e sulla salute psico-fisica degli esseri umani. Su questo sfondo si colloca la storia della giovane californiana Julia, 11 anni appena, dei suoi genitori, dei suoi amici e soprattutto del suo primo amore. La voce narrante è quella della protagonista stessa dieci e più anni dopo l’inizio del rallentamento.

Il romanzo intreccia dunque il filone catastrofico-fantascientifico con quello intimistico-adolescenziale, entrambi assai graditi al largo pubblico. Attraverso la storia si propongono alcuni giusti e importanti spunti di riflessione sui danni che l’uomo ha prodotto sull’ambiente, sulle disparità tra il mondo occidentale e il quarto mondo ma anche sulle superstizioni, l’intolleranza e l’aggressività che nell’emergenza dilagano tra gli uomini annebbiando razionalità, rispetto e giustizia. Lo scenario apocalittico, insomma, fa emergere tutto il peggio, raramente il meglio, degli uomini.

Ma non siamo davanti al capolavoro decantato dal New York Times e dal Guardian, oltre che da tanti lettori comuni, e ne restiamo anche piuttosto lontani. La storia è raccontata con garbo e le quasi trecento pagine si leggono speditamente e non senza la curiosità di conoscere il seguito della vicenda. Il disastro ambientale è descritto in maniera efficace nel suo inarrestabile aggravarsi, dalla scomparsa degli uccelli all’imperversare delle tempeste magnetiche, e questo è forse il merito maggiore del romanzo. Tuttavia la situazione ben più critica in cui vengono a trovarsi, rispetto agli Stati Uniti e all’Europa, i Paesi più poveri avrebbe meritato molto più che un paio di brevi accenni. La storia di Julia e Seth è raccontata certamente con grande delicatezza e una certa attenzione al disagio adolescenziale: i due ragazzi sono più sensibili e più pensosi dei loro coetanei, dunque crescere è più duro per loro che per i compagni più superficiali e alla moda; al tempo del rallentamento, poi, quando tante certezze e tanti equilibri naturali, sociali ed emozionali si infrangono, la già difficile avventura del crescere diventa ancora più complicata e dolorosa. Complessivamente, però, la scrittrice non riesce ad evitare di cadere in una certa prevedibile tipizzazione dei personaggi, ancora di più nel caso di quelli secondari.

 Non si va dunque oltre una confezione di medio livello (pur con qualche pretesa stilistica) destinata ad un pubblico non particolarmente esigente e comunque preferibilmente giovane. Questi lettori, infatti, possono certamente apprezzare non solo la trama ma anche le frasi ad effetto di cui il romanzo è disseminato: quelle che possono facilmente essere estrapolate per essere riportate su diari, blog e pagine Facebook.

Condividi
Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

6 commenti
Recensione di D. S.