Racconti immaginari #9: Winner’s time!

In questa bella domenica di sole (e d’azzurro, potremmo dire qui a Roma, visto il cielo limpido che ci ha colorato la giornata) che ormai volge al termine, sto per svelarvi le storie vincitrici di questa puntata speciale.

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Spesso con un sorriso sulle labbra, difficile vederle con una lacrima sul viso, fanno buon viso a cattivo gioco, e sostengono i pesi di un’intera famiglia con forza e sapienza. Per celebrare quelle belle donne che ogni giorno lavorano e si prodigano per i propri figli, ecco qua, un omaggio a loro, e al loro lavoro. A quello che fanno, e a quello che sono. A quando ci rompono, e a quando/quanto ci mancano. A quello che sopportano e a come lo sopportano: inserendo i mille dispiaceri e le piccole gioie della vita in una lista della spesa immaginaria, sempre indaffarate nel prossimo pensiero.

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Non so se la vostra mamma si riconoscerebbe in questa descrizione, oppure è solo la mia che somiglia a un supereroe.

Fatto sta che questi tre racconti sono per voi, MAMME!

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“Bramo braccia di aria per poter stringere il tuo ricordo.” .{Darsch}.

“Profumo di latte, lavanda e marsiglia. Lei, il mio primo ricordo.” .{Farnocchia}.

“Alla madre restavano solo piccole croci di figli perduti.” .{VoceLibera}.

 

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Trix
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