Quattro Lezioni sullo Spazio e sul Tempo – Stephen Hawking, Roger Penrose

"[Detto S un insieme di punti nello spazio tempo] Si possono avere però spazi-tempi in cui ci siano generatrici del confine del futuro di un insieme S che non intersechino mai S. Tali generatrici non possono avere un estremo passato. Un esempio semplice di quanto sto dicendo è uno spazio minkowskiano con un segmento di linea orizzontale rimosso."

Mi sento quasi in colpa per quello che sto per fare, stroncare un libro di Hawking e Penrose è probabilmente molto vicino ad un sacrilegio, ma questa volta temo di non poterne fare a meno. Per prima cosa, due parole sugli autori, Hakwing è un astrofisico britannico e uno dei più autorevoli cosmologi viventi, ha occupato fino al 2009 la Cattedra Lucasiana di Matematica all'università di Cambridge, per renderci bene conto, la cattedra che fu di Isaac Newton. Penrose rientra, almeno istituzionalmente, nella categoria dei fisici-matematici, anche se si occupa diffusamente di filosofia, cosmologia, intelligenza artificiale e di svariati ambiti della matematica e della fisica, padre della teoria dei Twistors e esperto di gravità quantistica. Fatto questa premessa, capirete perché parlare male di un libro di fisica, o per meglio dire di fisica-matematica, scritto da loro è piuttosto imbarazzante. Terminata la lamentazione preliminare, arriviamo al sodo delle critiche, partendo dalla prefazione di Stefano Moriggi, che a sua volta cita il Penrose de "La strada che porta alla realtà", scrivendo: "sbaglierebbe chi si lasciasse intimidire, perché […] c'è un modo in cui cavarsela [con la lettura del libro] saltando tutte le formule e leggendo solo le parole". Ecco, almeno per quanto riguarda i due capitoli scritti da Hawking, questo vuol dire leggere due parole ogni tanto, parole che ovviamente rimandano a concetti matematici e nascondono definizioni e altre formule. Queste sono lezioni tecniche, è vero, ed Hawking, in apertura, avverte immediatamente il lettore, aggiungendo poi, "daremo quindi per scontata una conoscenza di base della teoria della relatività [aggiungo io: generale] e della teoria quantistica". Tuttavia, dimentica di dire che darà per scontata una conoscenza piuttosto profonda della topologia algebrica, dell'analisi multidimensionale su spazi complessi e di un monte di geometria differenziale, che è un po' un amalgamato delle due precedenti. Dopo un anno e mezzo di studi in matematica si riesce a capire il senso delle parole e, appoggiandosi a Wikipedia e qualche altro testo, anche di qualche concetto, di quelli semplici e non particolarmente profondi. Le due lezioni di Penrose sono un po' più avvicinabili, in questo caso, anche dove non si riesce a cogliere la profondità di alcune analisi, si riesce almeno a seguire il filo del discorso. Insomma, se siete laureati in fisica o in matematica e vi piace l'argomento "spazio e tempo", avendo già studiato nei dettagli alcune idee fisiche di fondo, con un bagaglio di strumenti matematici e un buon livello di attenzione, questo testo fa per voi. Se, invece, vi piace l'argomento, ma non possedete l'armamentario teorico, orientatevi su qualche libro degli stessi autori, tipo: "Dal Big Bang ai Buchi Neri" – Hawking e, il già citato, "La Strada che Porta alla Realtà" – Penrose. Divulgativi, circa, più abbordabili e con idee meglio dispiegate.

Per chi volesse procurarselo, attenzione, quest'edizione, uscita con "I Classici del Pensiero Libero" del Corriere della Sera, contiene i primi quattro capitoli del libro "La natura dello spazio e del tempo" edito BUR, che è, quindi, l'opera integrale.

Per concludere, mi sto ancora domandando perché, tra tanti testi di divulgazione scientifica, degli stessi due autori, in una collana di questo tipo, si sia deciso di includere proprio questo. Tecnico, di difficile lettura e che può gettare nella disperazione gli interessati. Che chi li sceglie non abbia nessuna competenza scientifica e non riesca a distinguere cosa è abbordabile dal pubblico generale e cosa non lo è? Che ne abbia troppa e non riesca più a distinguere ciò che un profano comprende con uno sforzo accettabile ? Si accettano suggerimenti.

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Recensione di
Cirdan
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6 commenti
  • Ecco un libro che non potrei mai leggere in quanto ignorantissima in materia!
    E come rispondere ai tuoi ultimi quesiti? Evidentemente il curatore della collana, di queste cose, ne sapeva meno di me, argh!

  • Credo tu possa placare i sensi di colpa da "sacrilegio", visto che la stroncatura di cui parlavi in apertura non riguarda in realtà il libro, ma piuttosto il suo posizionamento all'interno di una collana destinata ad un pubblico meno tecnico rispetto al target per il quale è stato scritto. ;)

  • @Darsch: grazie è solo che, per quanto si faccia memoria dell'inesistenza del principio di autorità, è sempre un po' come andare contro una corazzata a testa bassa :-P

    @Delly: mah i misteri del mondo dell'editoria, sicuro che quelli che hanno comprato la collana e ci sono andati a sbattere avranno una bella sorpresa … sperando che, come dice Capelli D'Argento, la "frustrazione" non gli faccia passare la voglia di interessarsi di scienza =)

  • io credo che, proprio perchè gli autori sono due assolutamente eminenti professori & professionisti …dovrebbero riflettere meglio sul fatto che il loro pubblico potrebbe non essere esperto quanto loro; & dovrebbero anche essere in grado di spiegare i loro studi a chi non è uno studioso del loro stesso campo.
    solo a me a scuola mi dicevano sempre " conosci davvero una materia quando sei in grado di spiegarla ad un bambino e farti capire " ?

  • Questo è quasi vero … però, almeno per quanto riguarda il settore di fisica e matematica di cui hanno parlato, hai un po' il problema di voler descrivere come è dipinto un quadro senza usare mai la parola pennello e l'idea di colore. Ci sono alcune idee scientifiche che, slegate dal concetto matematico di fondo, fanno sì che quando ne parli ti chiudi in tautologie "il quadro è un quadro" oppure in "fidati, è così". Veramente molto spiacevole, è un problema di cui "nell'ambiente" ogni tanto si parla, ma per cui non c'è ancora una soluzione brillante :-P

Recensione di Cirdan