Pan – Francesco Dimitri

Ci ho messo undici maledettissimi giorni a leggere questo libro, che avevo adocchiato in libreria già quattro anni fa. In effetti, non l’ho mai comprato per via di quella copertina orrenda che non riuscivo a capire: perché mai Peter Pan dovrebbe essere raffigurato in modo così grottesco e sinistro? Ora, dopo quattrocentosessantuno pagine, l’ho capito.

Credete di conoscere la storia di Peter Pan, Capitan Uncino e l’Isolachenonc’è? Anch’io, credevo di sì. Ma la risposta è: No. Se volete leggere questa storia assolutamente innovativa e primordiale a un tempo, dovete cancellare i luccichii e i tintinnii che credete emani Trilli, cancellare la spensieratezza del ragazzo che non voleva crescere, e la simpatica boriosità di Uncino. Non potete nemmeno più immaginare i Bimbi Sperduti come eravate abituati a fare: quelli della Disney sono assolutamente da dimenticare. Forse quelli di Dimitri ricordano un po’ quelli di Spielberg, ma molto più cattivi.

Questo è il racconto di tre fratelli, quasi adulti in un mondo ormai moderno, com’è Roma nel nostro tempo: metropolitane, ferrovie, asfalto, Internet. Giovanni è uno studente universitario in vista della laurea: vorrebbe scrivere una tesi sulla famosa Isola, sostenendo che essa sia una leggenda urbana e quindi, reale. Il suo professore, però, Grassotto, gli si oppone con tutte le sue forze, obbligandolo a occuparsi del noioso argomento dello sbadiglio. Angela è una prestigiatrice, si fa chiamare la Meravigliosa Wendy. Vuole far carriera nel mondo diffondendo la Meraviglia, intrattenendo il pubblico con i suoi trucchi magici, e nel frattempo, fa da master ai giochi di ruolo dei suoi amici. Michele è l’unico fratello rimasto in famiglia: ancora sedicenne, frequenta il liceo di giorno, rifugiandosi nei fumetti di notte. I ragazzi vivono le loro vite quasi normali: con un padre malato di Alzheimer, una madre che se ne prende cura, in una Roma che è tutto fuorché immaginaria. Roma però, sta cambiando. Madre Città sente la Meraviglia, i Sogni si fanno Carne, e l’Incanto è a un passo dalla realtà. Forze mitiche e antiche si aggirano tra i vicoli intorno al Pineto, si divertono all’ombra del Colosseo, dimorano in ville di periferia. È qui che Pan e Uncino combatteranno l’ultima battaglia, lo scontro decisivo, acciaio contro acciaio, in una lotta in cui le parole e le storie sono le vere protagoniste.

La storia di base è davvero mitica: un’amante di Barrie, come lo sono io, dovrà faticare un po’ per entrare nella trama, appassionarsi ai personaggi e alle azioni. Ciò che ti frulla nella testa per le prime cento pagine è: che c’entra tutto questo con il mio Peter Pan? E in effetti, c’entra e non c’entra. Il libro di Dimitri è un inno allo scrittore scozzese, con una generosa dose di modernità, un pizzico abbondante di brutalità, a cui si aggiunge una spolverata di antica cultura, che permea tutto il romanzo. La tecnologia si mescola sapientemente con il glamour delle fate, il mito delle ninfe, le tradizioni pagane.

Se non fosse che lo scrittore ha usato una gran quantità di immagini forti, che vanno dal sesso all’abuso, dalla scazzottata agli sventramenti (letteralmente e dettagliatamente descritti), sarebbe una storia da 5 stelline di Anobii. Purtroppo questo aspetto inquietante è ciò che ripugna e attrae insieme, in perfetto stile Pan; è questo a rendere il libro così vivido, reale, sfiancante. Già, perché più di tante pagine al giorno io non sono riuscita a leggerle, nonostante la storia mi chiamasse a gran voce. Ti immergi talmente tanto tra le parole, che ne esci distrutto, quasi avessi combattuto a fianco dei Perduti, o fossi scappato sull’Isola in volo.

Questa è una favola nera come il mare di notte, che inneggia il Sogno e i Racconti, in cui le parole e gli Aspetti sono ciò che più conta, anche in un universo moderno come il nostro.

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Recensione di
Trix
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6 commenti
  • Oh sì.
    Quando ho fatto la mia tesi sul fantasy mi ero imbattuta in questo autore che avrebbe pubblicato a breve Alice nel Paese della Vaporità (2010) che mi ero ripromessa di leggere anche se io non amo particolarmente Alice in wonderland ma lui riesce a rigirare le storie in maniera incredibile, dicono.

    Adesso mi sa che Pan è in cima alla wishlist!

  • Be’, è moooolto particolare, davvero pieno di violenza e tanto sesso, però la storia è fantastica, io l’ho adorata! e poi ti risucchia e ti sfinisce, fisicamente!
    Alice la odio anch’io, e anch’io mi ero proposta di leggere le Vaporità di Dimitri, ma credo che mi toccherà disintossicarmi da Pan, prima di approcciare di nuovo a lui!

Recensione di Trix