Morte a Firenze – Marco Vichi

Il titolo, la copertina e la vittoria del premio Scerbanenco nel 2009 che accompagnano questo libro, tengono alte le aspettative: di solito è piacevole godersi un noir, ambientato poi in una città così suggestiva come Firenze.

L’intreccio sembra mantenere le promesse: il commissario Bordelli, protagonista dell’indagine che anima la storia, non si risparmia per ritrovare un bambino scomparso, che pare non aver lasciato alcuna traccia dietro di sé. Quasi per caso, però, Bordelli imbocca una pista che decide di seguire fino in fondo, nonostante i suoi sospetti tardino a essere comprovati e il suo orgoglio cali poco alla volta, stufo di non essere gratificato. Il suo malessere generale, l’insoddisfazione della vita che conduce, potrebbero comunque essere più incisivi, non rimanere in superficie: non è facilissimo affezionarsi al personaggio, che non sembra voler raggiungere così ardentemente il suo scopo – almeno all’inizio – e non è oggetto di un’introspezione degna di un premio letterario. Spesso, infatti, si assiste a descrizioni vuote di azioni che il commissario compie di giorno in giorno: è probabile che si voglia mettere in luce un vuoto di senso nella vita di un uomo di mezz’età, che non vede l’ora di andare in pensione finché non instaura una relazione tanto improbabile quanto intrigante. Quello che si percepisce, però, è una routine noiosa, un insieme di dettagli forse superflui. Lo stesso accade per alcuni episodi narrativi, che non hanno alcuna influenza sulla trama principale: perché occupare del tempo per qualcosa che non tornerà nelle pagine successive, superfluo anche per creare l’atmosfera?

Quando la storia ritorna sul binario principale, finalmente, la tensione sale, aumenta il ritmo e la curiosità: si riesce a tifare per il commissario e assaporare il finale, non proprio imprevedibile ma custode di una svolta inaspettata. 

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P8L
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5 commenti
  • Basta cominciare da un giallo davvero bello :) Poi dipende se vuoi un giallo alla agatha christie, scritto con goniometro e squadre, o un noir (che a me piacciono un po' di più) 

  • Prova a leggere qualcosa anche di Fruttero e Lucentini, non te ne pentirai ;)
    Grazie P8L per questa bella recensione… mi domando solo se riuscirò a trovare mai soldi e tempo per leggere tutti questi libri!!! :))))

  • @krysal: Di marco vichi non ne conosco altri, l'ho letto ingannato dal "premio scerbanenco"!

    @pistacchina: ci sono le biblioteche, i soldi sono un optional :)

Recensione di P8L