Matilde danza sulla riva – Andrea Cabassi

Devo ammettere che ho un particolare debole per le raccolte di racconti, mi piace l’idea di fare un breve tuffo in piscine diverse provenienti dalla creatività di un unico architetto. Se il libro è scritto bene il risultato è parecchio gratificante, si ha l’impressione di aver visitato molti posti, come nel corso di un viaggio, e aver fatto bagaglio di esperienze ben distinte ma accomunate da un sottilissimo filo conduttore. E quello di cui vorrei parlarvi è un libro davvero scritto bene.

Andrea Cabassi dimostra di sapersi decisamente fare e confeziona una serie di racconti che spaziano dal magico al fantastico, toccando più volte il genere sentimentale e con intense escursioni nel mondo dell’assurdo e del misterioso. Ogni racconto offre inoltre diversi spunti di riflessione e vari piani di interpretazione, che sono poi le caratteristiche principali affinché qualche ingranaggio nella nostra testa continui a girare una volta conclusa la lettura. Il primo esempio che mi viene in mente in tal senso è sicuramente “Il colpo perfetto”, storia molto intrigante e intelligente che, grazie ad una struttura basata principalmente sul dialogo con una sorta di entità superiore (che, forse per deformazione cinefila, non ho potuto fare a meno di figurarmi con il volto di Morgan Freeman), riesce ad incuriosire per l’assurdità della situazione e al contempo stimolare il lettore.

E’ proprio questo che mi è piaciuto di più del libro: ogni racconto lascia qualcosa e non è fine a se stesso. “Il ladro queste cose le sa” ricorda vagamente una di quelle commedie degli equivoci in cui, per non scoprire le carte in tavola, la storia prende una piega inaspettata, inducendo lo spettatore (in questo caso il lettore) a riflettere sulle intenzioni e sui punti di vista nella vita di tutti i giorni. “Sonialuce” è un delizioso esempio di come la poesia si possa trasformare in malinconia quasi senza accorgercene, mentre “Where did you sleep last night” ci riporta repentinamente coi piedi per terra, grazie ad una corsa adrenalinica verso l’ignoto, braccati dalla paura ed erosi dal sospetto. Il racconto che dà il nome all’intera raccolta è particolarmente intenso e musicale (ne trovate un assaggio al termine di questo mio commento) e ho trovato “Secondo piano Mafessoni” davvero ben scritto, perché racconta una storia interessante, con risvolti anche drammatici, da un punto di vista prettamente insolito e curioso. Uno dei racconti più riusciti è senza dubbio “Un grande stupore”, storia scorrevole di amicizie e amori, il cui piatto forte è rappresentato dal finale, anzi dai molti finali, visto che ne ha ben undici. Chiude l’opera la bellissima favola “Il suicidio della ragazza dai bei capelli castani”, che sottolinea ulteriormente le ottime capacità letterarie di Andrea.

Ve lo consiglio perché è un libro in cui ho intravisto molte chiavi di lettura ed è il secondo lavoro di un promettente autore che sta emergendo proprio in questo momento (qui trovate il suo sito).

I miei passi ti avvicinano dondoloni e la luce chiarisce a ogni spanna il reale valore del mio regalo; poi non riesco più ad avanzare: la folla, la folla e la folla. Mi concede solo di guardarti e io lo faccio, ti sono vicino e ti guardo, tu ti tormenti le labbra e io mi tormento guardandoti ma il tuo tormento non è mio e le tue labbra tormentano il mio sguardo.

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Recensione di
Simone Fracassa

Mi chiamo Simone (per gli amici Darsch), faccio lo sviluppatore web, sono appassionato di informatica, cinema, videogiochi e fotografia, e mi dilett(av)o a suonare la batteria. La lettura è un bisogno primario, un po' come respirare. Non esco mai senza il mio Kindle, di cui sono un fanatico dagli albori, e un qualsiasi strumento - generalmente un paio di cuffie e del buon heavy metal - che possa essere utilizzato per isolarmi dal mondo esterno e infilarmi nel mio infundibulo cronosinclastico (grazie Vonnegut, di tutto). Più che leggere mi immergo nella lettura: mi piacciono i dettagli e i particolari, rileggo spesso lo stesso paragrafo più volte se è sufficientemente intenso e in definitiva adoro perdermi tra le volute di immagini e sensazioni scaturite da quelle pagine. Sono convinto che la potenza di un buon libro sia tutta in quel piccolo, impercettibile attimo di smarrimento che si prova chiudendolo e tornando alla realtà.
Sono aperto e disponibile a qualsiasi genere, ma i miei amori indiscussi sono il fantasy (quello vero, massiccio, epico: Jordan, Erikson, Sanderson), la fantascienza d'autore e la saggistica scientifica.
A volte attraverso dei periodi nostalgici e mi dedico alla rilettura dei miei libri preferiti, a discapito di eventuali nuove, meritevoli scoperte. Ma che ci volete fare, la memoria col tempo gioca brutti scherzi e alcune storie meritano di essere rispolverate ciclicamente, perché è giusto che facciano sempre parte della tua vita.

Sito web: www.darsch.it
Twitter: @darsch

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