Beppe Severgnini scrive bene.
C’é poco a cui appellarsi su questo.
I punti e le virgole messi al posto giusto; semina punteggiatura con competenza e sa dare ampio respiro ai suoi pensieri.
Semmai potrei obbiettare sui contenuti scarni che dilata e stira sulla pagina.
In “manuale dell’uomo domestico” fa questo, niente di più.
Prende delle elucubrazioni, anche banali, e le porta a spasso per la pagina.
Una gran bella passeggiata ma priva, secondo me, di uno scopo, una meta.
E’ come se portassi in giro, per il centro di Roma, un turista e gli facessi fare il tour dei pub.
Capisco che i vari capitoli sono presi come contenitori di articoli per non ricordo quale rivista ma forse é un pò troppo smargiasso uscirsene dicendo che:
“é molto meglio tenere un libro tra le mani che 100 o più riviste in uno scatolone”
Questione di gusti, Beppe, e di utilità…io con le riviste patinate ci faccio degli splendidi sottobicchieri!
– ecco qua. La mia prima stroncatura.
Scusa Beppe ma mi hai portato in lungo e in largo sulle tue pagine, mi fanno male i piedi e gli occhi. Ho anche un mal di testa da dopo sbronza che non ti dico e non ricordo niente, nisba, nada, se non un pacco di eccelsa scrittura –