L’intervista al lettore #2 – ClarinetteM

Nome? Valentina    
     

Età anagrafica?23

Età reale? 30, sarei una trentenne perfetta.

Città in cui ti trovi adesso? Un paesello in provincia di Varese.

Qual è il rapporto fisico che hai con il libro? Amo i libri. Amo il profumo dell'inchiostro che si sprigiona aprendo un libro nuovo e l'odore che fuoriesce dalle pagine di un libro vecchio. Amo poter toccare i libri, sfogliarli, riporli nella mia libreria e poterli ammirare uno accanto all'altro, nemmeno fossero sacre reliquie. E' raro che mi si veda sottolineare un mio libro. Rarissimo. Capita che, se devo scrivere una recensione, faccia dei segnetti leggerissimi in matita, ma roba che senza lente di ingrandimento non si vedrebbero.
Quanto a prestare i miei pargoli: l'unica persona di cui mi fido a riguardo è il mio ragazzo. Per il resto, di solito se mi si chiede in prestito un libro acconsento (a meno che non sappia già in principio che prestito = regalo per quella specifica persona), ma poi mi rimane un po' d'ansia.
Tutta colpa di un trauma subito: vedersi restituire un libro con rimasugli di cibo e peli di gatto intrappolati tra le pagine è una cosa che ti segna per il resto della vita.

 C'è un libro che ti piace ma ti vergogni a dirlo in giro? Ebbene sì, anch’io ho i miei scheletri nella libreria. Il libro in questione si intitola “Mea culpa” ed è uno sdolcinatissimo Harmony letto da ragazzina che racconta la storia d’amore tra una bionda irlandesina e un tenebroso principe arabo. Ma che non esca da qui!

Quale libro hai letto più volte? Ehm… a parte il manuale di procedura civile?
Il record credo di averlo raggiunto con “Harry Potter e la pietra filosofale” ai tempi dei miei 12 anni. Continuavo a rileggerlo in attesa del secondo romanzo. Dire che lo conoscevo a memoria è poco.

Che rapporto hai con i libri e le loro trasposizioni cinematografiche? Di solito non è un buon rapporto. Un buon libro porta il lettore a fantasticare sui suoi luoghi e sui suoi personaggi e, soprattutto, ad affezionarsi a questi ultimi col risultato che la stragrande maggioranza delle volte la trasposizione cinematografica è per i lettori una sorta di tradimento. Capita che i personaggi non siano resi come me li sono sempre immaginati o che vengano tagliate parti che reputiamo indispensabili.
Spesso, però, una trasposizione ben fatta può avvicinare un potenziale lettore al romanzo da cui è tratto il film, questo è vero. Non tutto è da buttare.
A mio parere bisogna avvicinarsi alla visione di un film tratto da un romanzo consci del fatto che si tratta di un altro tipo prodotto, con esigenze diverse. Se non si riesce a compiere questa specie di scissione tra libro e film, raramente il film avrà qualcosa da dire ad un appassionato lettore.
La trasposizione migliore che ho incontrato finora? Nonostante raggruppi una serie di avventure e non un libro specifico della saga cui si ispira, direi “Master and Commander”. Il regista, Peter Weir, ha curato ogni minimo particolare sia riguardo all’ambientazione sia riguardo ai personaggi. E’ quasi sconvolgente, poi, ritrovare in Russell Crowe una copia quasi perfetta del capitano Jack Aubrey, con tanto di citazioni, modi di fare e aspetto. Meraviglioso.

Fai mai caso all'editore/edizione del libro che compri? Amo le rilegature, quindi tendo a comprare i libri che mi piacciono in edizione rilegata a costo di dissanguare il mio portafogli. Diciamo poi che le grandi case editrici, volente o nolente, mi ispirano sempre più fiducia di quelle piccole. Forse perché dovrebbero potermi assicurare una selezione migliore tra i loro autori. Purtroppo, però, non sempre è così.

Dove compri di solito i tuoi libri? Nel mio paesello non esiste una libreria, quindi sono costretta a spostarmi a Varese o a Milano col risultato che, il più delle volte, finisco in grandi librerie tipo Mondadori, Feltrinelli e Rizzoli. Finora, la mia libreria preferita rimane (scoperta da poco) la Feltrinelli di Corso Buenos Aires, a Milano. Al piano inferiore c’è una tale varietà di titoli e un metodo di disposizione così funzionale, che ci passerei secoli.

Un libro che hai odiato particolarmente?  Facciamo tre. “Le cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi.

Cosa vorresti dire al suo autore? Più che altro avrei qualcosa da dire all’editore che ha pubblicato una tale oscenità e agli editor che non si sono sprecati a correggere nemmeno gli errori di grammatica, ma comunque…
Licia, lo sai che tutto quello che hai scritto, alla fin fine non ha senso, vero? Lo sai che il bimbetto cattivone che vuole distruggere l’universo non ha sostanza e che la tua protagonista piange ogni tre pagine sì e no e che il secondo libro della trilogia, se non ci fosse stato, sarebbe stato lo stesso. Vero? Ecco.

A che età hai cominciato a leggere? Mia madre si lamenta sempre del fatto che, quando da piccina mi leggeva le fiabe dopo essere tornata da lavoro e, per fare in fretta visto che era stanca, saltava qualche pezzetto, non gliene lasciavo passare una. Così, appena sono stata in grado di tenerlo in mano senza romperlo mi ha comprato un bel “Grillo parlante” per insegnarmi a leggere e scrivere col risultato che a 5 anni ero già un’accanita lettrice di Topolino.
I libri veri e propri, comunque, ho cominciato a leggerli a 7 anni. Il primo fu “I fratelli cuor di leone”, datomi dalla mia insegnante delle elementari.
Non ho staccato il naso da quelle pagine ingiallite (il libro era vecchiotto, di quelli dimenticati da anni sugli scaffali polverosi di una biblioteca) finché non sono arrivata all'ultima.

Immagini mai l'aspetto dei personaggi di un libro? Be’, direi sempre. E’ farci immedesimare nei personaggi lo scopo di un buon romanzo, no? Se non si riesce a immaginare l’aspetto o il carattere del protagonista… c’è qualcosa che non va nel libro. Non ha raggiunto il suo scopo e non potrà coinvolgere il lettore.

E te ne sei mai innamorata? Conoscete una qualsiasi fanciulla che, nel fiore dell’adolescenza, abbia saputo resistere al fascino di un certo Heathcliff?

Qual é in assoluto il personaggio letterario che preferisci? O che vorresti essere/impersonare? Il mio personaggio preferito dipende dal momento e dallo stato d’animo. Ora come ora propendo per una Penelope di “Itaca per sempre” (Malerba).
Quanto al personaggio che mi piacerebbe impersonare (e che spesso risulta essere il mio preferito, come si evince dal nickname), Clarinette Malaussène, di Pennac (“Il paradiso degli orchi” e seguenti). Oppure Porta, di “Nessun Dove” (Gaiman).

Ti piace scrivere? Hai mai scritto qualcosa?Nonostante stia attraversando un periodo di stanca, direi che scrivere mi piace moltissimo.
Ho collaborato per un periodo con una rivista on-line scrivendo racconti brevi e sono riuscita a pubblicarne un paio in forma cartacea vincendo qualche concorso. Il primo di questi (e la nostra Delly, ai tempi, ci mise lo zampino facendomi conoscere il concorso) si intitola "Il Maestro" ed è stato pubblicato su una piccola raccolta della DeAgostini.

Conosci gli e-book? Li conosco, ma non credo che potrei mai preferirli ai libri in fogli e copertina. Per il motivo fate un salto indietro, alla domanda relativa al "rapporto fisico" coi libri.

 Fai parte di qualche circolo di lettura? Facevo parte di un circolo di lettura del mio paesino. Un'esperienza con pochi pro e molti contro, ma penso fosse dovuto a quello specifico circolo di lettura.
Mi piacerebbe, però, ripetere l'esperienza. Non con lo stesso gruppo, s'intende. Magari con i Lettori Immaginari?

La tua citazione preferita? Più che "preferita" (non saprei scegliere, lo ammetto), me ne viene in mente una a tema:  "Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno." L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafòn.

Pensi che il tuo rapporto con la lettura abbia aiutato o impedito le tue relazioni sociali? Quando frequentavo le scuole medie ero l'unica a leggere libri all'infuori dell'ambito scolastico, ma devo dire che la cosa in sé non mi ha mai dato problemi. Anzi.

Leggendo un libro ti è capitato più volte di piangere o di ridere? Di ridere mi è capitato spesso. Anche di aver paura di addormentarmi dopo aver letto un libro, a dire il vero (nella fattispecie: "Le streghe bambine di Salem").
Qualche lacrimuccia mi è scesa, invece, leggendo “Infedele”, di Ayaan Hirsi Ali.

In che stanza della casa tieni i tuoi libri? In camera mia, in una grande libreria che copre un'intera parete. Tutti i libri sono in ordine alfabetico per autore (e ogni volume dello stesso autore per anno di pubblicazione) e guai a spostarmeli!
La cosa buffa è che, anche se nel resto della stanza sembra sia appena passato un tornado, il mio piccolo gioiellino è sempre in perfetto ordine. Roba da maniaci.

Cosa ti spinge ad acquistare un libro al posto di un altro? Di solito mi fido solo di me stessa o di chi sono certa abbia gusti letterari simili ai miei (o comunque sappia bene quali siano i miei gusti in modo da potermi consigliare). Tuttavia, devo ammetterlo: il fascino di una bella copertina a volte ha la meglio anche su di me.
Ultimamente, comunque, ho sviluppato un altro metodo: mi siedo. Leggo le prime due pagine. Quindi una mezza paginetta circa a metà libro. A quel punto decido cosa fare. Spesso, infatti, le prime pagine di un romanzo sono più curate e, proprio per questo, ingannevoli. E’ verso la metà che si capisce se l’autore è riuscito a mantenere le sue promesse. Certo, a questo punto c’è un piccolo problema riguardo ai possibili spoiler, ma… non si può avere tutto!

C'è stato un libro che ti ha cambiato la vita nel senso che ha provocato un viaggio, un incontro, un evento? “La Prosivendola”, di Pennac. Mi è stato consigliato da una persona molto speciale che l’ha usato per entrare a far parte della mia vita. Sulla prima pagina della copia che custodisco gelosamente è scritta a mano una meravigliosa dedica: la prima dichiarazione d’amore che ho ricevuto. La più dolce. La più bella. Che non scorderò mai.

Hai mai comprato libri online? Online no, per posta sì. Bella esperienza finché non sono cominciate ad arrivare richieste di pagamento per libri mai ricevuti.

Quale libro letto fino ad oggi "fotografa" meglio la tua complessità? Se dicessi "Delitto e castigo" mi prendereste per una psicopatica?

Quanto riesce ad influenzarti una recensione ben fatta? Abbastanza da spingermi, a volte, a comprare il libro che descrive.
Naturalmente grazie alle recensioni della Libreria Immaginaria la mia coda di lettura si è allungata a dismisura!

Stai leggendo un libro ora? Quale? "American Gods", di Neil Gaiman. Gaiman mi piace sempre di più, soprattutto da quando con questo libro ho scoperto che sa davvero essere un Signor Narratore.

Come hai conosciuto La Libreria Immaginaria?Dunque, vediamo. Una sera, la qui presente Capa Suprema Delly mi ha esposto il suo progetto in anteprima, quando ancora era l'unica a scrivere su quella che poi sarebbe diventata la Libreria preferita da noi tutti.
Sono stata la prima collaboratrice, sì. E me ne vanto!

 E per finire, ovviamente, ci consigli un libro che non possiamo non leggere? Mhm. Rimaniamo sul classico: "Il piccolo principe", di Antoine de Saint-Exupéry.

Vuoi partecipare anche tu alle Interviste al lettore? Clicca qui!
 

Condividi
Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

12 commenti

  • ma lo sai che mi hai fatto ricordare una cosa meravigliosa??
    anche mia madre mi dice sempre che da piccola la correggevo, quando mi raccontava le favole!
    (però lei non solo a volte saltava dei pezzi, ma le cambiava anche di proposito, perchè si annoiava a raccontarmi sempre le stesse …e fu così che nacque Diavoletto Rosso, ma non stiamo a dilungarci)

    Ogni tanto quando vado in libreria, e passo davanti alle Cronache del Mondo Emerso, mi viene voglia di prenderlo ..ma la prima volta che oltre a prenderlo ho letto anche la trama, mi ha convinto talmente poco che ho lasciato perdere. E ora tu mi confermi la prima impressione ..perfetto.

    xxx
    S*

  • Mia madre invece s'inventava certe storie allucinanti e anche nosense e forse è anche per questo che adesso ho una fantasia distorta!

    Oh gli harmony! Ne ho letto uno anche io ma sssssssh!!!!

    Per quanto riguarda Licia Troisi, boh. Ho comprato la trilogia completa e l'ho letta. E sentite, un fantasy non è tale solo perchè metto un drago e una spada in mano ad una donna dai capelli assurdi.

    Il fantasy è altro. Avete presente MArion Zimmer Bradley? Ecco.

  • @Krysal: O.O vogliamo la fiaba di Diavoletto Rosso! La vogliamo!
    Quanto alle Cronache: altrove (sul gruppo di faccialibro) mi sono già attirata l'ira funesta dei fan. Ma che ci posso fare se non mi piacciono?
    Mi ci sono anche messa d'impegno, ma niente. Non mi piace lo stile, il punto di vista il più delle volte è sballato. Ci ho trovato addirittura un erroraccio di grammatica.
    E' più forte di me.

    @Delly: Harmony. Coff. Coff. Chi ha mai parlato di Harmony? L'hai aggiunto tu all'intervista, vero? 
    Quanto al resto, concordo, as usual.

  • Valentina, che dire, più leggo la tua intervista e più mi sento simile a te! :D Pensa che anche io ho lo stesso esatto criterio per ordinare i libri in libreria e che, come succede a te, è l'unico posto in ordine della mia stanza. Per non parlare del rapporto coi libri, io nemmeno uso la matita, metto un foglietto all'inizio e appunto lì le mie impressioni XD

    Insomma, mi sento meno "pazza" (i miei mi definiscono così XD) sapendo di non essere l'unica :)

    PS: complimenti alla Libreria per aver vinto il Macchia Nera Award! :D Ve lo meritate! :)

  • @Cami: Non sei decisamente l'unica ad essere definita "pazza", credimi. Il mio attuale dramma è il dover inserire dei nuovi volumi in libreria, solo che non ci stanno e devo far scalare tutti gli altri col risultato che alcune trilogie/serie/autori si divideranno su scaffali diversi (sì, sono malata, ne sono consapevole U.U).
    Ti rubo l'idea del foglietto (anche se è un po' che vorrei comprare una di quelle meravigliose Moleskine fatte apposta per noi pazzi)!

  • Valentina, anche io mi devo accodare e accomunare alle proprietarie di librerie immacolate ma con la camera sottosopra.
    Scrivo per farvi i complimenti per l'idea dell'intervista ai lettori; è bello conoscere esperienze di altre persone, il loro rapporto con i libri, vedere le persone dietro allo schermo e confrontarli con la mia esperienza. Per esempio: una cosa che trovo di frequente tra i lettori accaniti è il fatto di aver sempre letto, fin da piccolissimi, un sacco di libri. Io invece per tutte le elementari non ho mai voluto leggere, ho iniziato solo alle medie a divorare libri su libri (un crucio per una povera 12enne visto che la professoressa voleva una scheda per ogni libro letto) e non mi sono più fermata!
    Spero di poter sentire presto di altre esperienze! garzie per tutte le recensioni e i consigli di questo spelndido blog!
    Eco

  • Leggere questa intervista e i commenti che ci stanno attaccati è stata una scoperta. pensavo di essere l’unico scemo che odia sottolineare i libri (mi devo forzare anche se sono libri di testo) e pure io uso i post it per appuntare pensieri e riflessioni… tutto pur di conservarli il più integri possibile. Poi li catalogo in modo maniacale (il mio criterio principale è l’editore, con qualche sottosezione per autore e per genere), e li presto con lo stesso entusiasmo con cui lo zio Paperone presterebbe i suoi adoratissimi dollari. Allora non sono matto… O più probabilmente sì, ma almeno adesso so di stare in buona compagnia!

  • @Eco: grazie! In realtà non sei la prima lettrice accanita che mi dice di aver cominciato "tardi". Dopotutto, però… si può diventare lettori a tutte le età, altrimenti dove starebbe il bello?

    @Capellidargento: sì sì, non ti preoccupare. Mi sa che qui in Libreria siamo più o meno tutti matti da questo punto di vista U.U

  • Vale, quanto capisco e condivido il tuo dramma >< Vedere le serie spezzettate mi dà proprio fastidio… per non parlare dei lividi per i libri che, mentre tento di metterli a posto secondo il criterio adottato, mi cadono addosso XD e io più che preoccuparmi per me, mi preoccupo per loro, sperando non si siano sgualciti!

    Sono felice che tu abbia rubato la mia idea :) Le moleskine apposta per i lettori, ti dirò, non mi fanno impazzire: lo spazio è limitato, troppo piccolo… quando mi segno le note riguardo a un libro spesso faccio più di un foglietto, mi piace sapere di potermi dilungare!

    E' bello sapere di essere in compagnia di tante persone "matte" come me :D

  • Che gioia, un'altra conservatrice di libri che non li deturpa sottolineando, a quanto pare il nostro numero aumenta! Io al posto di foglietti o post-it, che perderei nel giro di 2 secondi netti, mi appoggio a dei micro-quadernini a pagine bianche in carta riciclata che tengo numerati tra i libri.

  • @Cami: argh! I libri che cadono e si spiegazzano, con gli angoli che si rovinano. Sacrilegio!!!
    Grazie per il consiglio sulle Moleskine, ne farò tesoro!

    @c1rdan: ecco, la mamma del mio ragazzo fa più o meno come te, solo che lei conserva tutti i quadernetti in un cassetto. Ha fatto in modo che ci fosse una scheda per ogni libro e, visto che i libri che ha sono tantissimi, per ognuno ha indicato la posizione oltre al resto. Inutile dire che invidio la vostra organizzazione U.U

  • Spezzo una lancia a favore dei post it: avendo la banda adesiva, li lasci incollati alla pagina ed è come se avessi scritto una nota a margine, ma con molto più spazio. Diciamo (questa è soprattutto per Cirdan) che, se avessero inventato i post it già nella sua epoca, Pierre de Fermat non avrebbe potuto fare quello sgambetto micidiale ai matematici di quattro secoli a venire…

Recensione di Sara D'Ellena