L’inconfondibile tristezza della torta al limone – Aimee Bender

Come tutti i libri che ho letto ultimamente, e come sto pensando debba essere inevitabile per ogni libro comprato da un lettore appassionato, anche questo aveva la sua bella dose di aspettativa. Ne ho sentito parlare per la prima volta quasi un anno fa, e da allora mi ero ripromessa di leggerlo, entusiasmata dall’affascinante titolo e dalla trama sulla quarta di copertina.

Rose è una bambina di nove anni che diventa adulta di botto. Così, senza preavviso, una dote inspiegabile emerge nella sua personalità, proprio nel giorno del suo compleanno. Tutti i bambini prima o poi si trovano in cucina a pasticciare con farina e uova, mentre osservano la mamma, la nonna o la zia preparare una torta per merenda. È così che Rose scopre il suo dono: assaggiando la torta al limone fatta con tutta la cura e l’amore possibile dalla sua mamma, solo per lei. Un piccolo pezzettino di quella torta perfetta le fa venire le lacrime agli occhi. Il sapore è sopraffatto da un’incredibile sensazione di tristezza che le attanaglia la bocca dello stomaco. Prova a mangiarne un’altra fetta, così, per sicurezza, ma la sensazione peggiora.
Un peso impossibile da sopportare per una bambina così piccola: sentire le emozioni delle persone nel cibo.
Così, seguono diversi esperimenti che confermano il suo “talento”, in compagnia di George, l’amico di suo fratello Joseph –un estraneo con sanguigno per lei- che è l’unico a cui lei abbia rivelato il suo segreto.
E così, fin da piccola, Rose si ritrova a convivere con la disperazione degli altri, specie con quella di sua madre, e scopre segreti che non può condividere con anima viva. Senza contare, poi, che deve fare i conti con un fratello geniale che la ignora e che sparisce inaspettatamente nei momenti più bizzarri, con una madre poco sincera e un padre che vive come un automa.

Una storia difficile da digerire, che esplora i sapori, gli odori e gli ingredienti di ogni ricetta, minuziosamente. Una ragazzina alle prese con problemi che nessuno mai prima si è trovato ad affrontare, o almeno così crede lei…
Il romanzo di Aimee Bender è ricco di magia appena accennata, ma profondamente percepita dal lettore, che si ritrova –spesso e volentieri- a rileggere passaggi delle pagine che crede di aver frainteso, o saltato, per leggere tra quelle enigmatiche righe.

Consigliato? È una bella storia e anche originale, ma è intrisa di una profonda tristezza, appunto, ma soprattutto malinconia. Preparatevi a questo e soprattutto a fare i conti, alla fine del libro, con misteri irrisolti e fatti lasciati in sospeso.

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Trix
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