L’estate che sciolse ogni cosa – Tiffany McDaniel

Quando la luce s’offusca, ecco che può affiorare la violenza.

Un libro che ti esplode nella testa, è questo il riassunto del prodigioso L’estate che sciolse ogni cosa, libro d’esordio di Tiffany McDaniel edito da edizioni Atlantide (per il mio entusiasmo per questa casa editrice leggete qui).

Il talento dell’autrice emerge prepotente e sfacciato fin dalle prime pagine, declinato in uno stile unico dove le parole sono ricami di fiori e luci usate per raccontare invece di ombre, di violenza, di ignoranza, di stupidità.
Impossibile non rimanere incantati dal dono della McDaniel, capace di mettere a fuoco inquadrature poetiche di una bellezza struggente e, contemporaneamente, di lasciarti scorgere con la coda dell’occhio la smarginatura del quadro, il nero che avanza mangiando il bianco.

Onestamente quando Sal, tredicenne di colore entra all’improvviso nella vita del suo coetaneo Fielding, ho pensato che fosse l’ultimo dei problemi di quell’estate, visto che Breathed sembra avere una popolazione a dir poco singolare. Il padre di Fielding, Autopsy Bliss, è un avvocato convinto di essere il setaccio per mezzo del quale Dio scaccia il diavolo della società; Stella Bliss, la madre, è terrorizzata dalla pioggia e per questo motivo non esce mai oltre il portico di casa sua.

Anche gli altri abitanti della cittadina non sembrano avere tutte le rotelle al loro posto soprattutto Elohim, affetto da nanismo e irascibile, che continua a vivere come se la sua fidanzata non fosse mai morta oppure la piccola Dresden, ragazzina lentigginosa ma senza una gamba, che passa tutto il tempo nel suo giardino in perenne adorazione del libro di turno.
Gli unici ad essere “normali” sono proprio Fielding e suo fratello maggiore Grand, il miglior lanciatore di baseball della scuola, bellissimo e adorato tanto dalle ragazze quanto da suo fratello.

In questo quadro bizzarro su uno sfondo di un’ estate terribilmente calda, appare dal nulla questo ragazzino che afferma di essere il diavolo in persona arrivato a Breathed accettando all’invito che, in effetti, era stato proprio Autopsy Bliss a pubblicare sul giornale per “mettere alla prova l’esistenza del Principe delle Tenebre”.

Sarà proprio la famiglia di Fielding ad accoglierlo nella propria casa in attesa che lo sceriffo scopra qualcosa di più su quel ragazzo spuntato dal nulla nonostante Sal, dotato di una incredibile favella e di un’altrettanta sensibilità, continui a ripetere di essere proprio il diavolo e che nessuno è alla sua ricerca.

E in effetti non fa caldo in maniera insopportabile? E quegli sbalzi di umore improvvisi della gente da dove vengono fuori? E le vetrine fracassate, i lampioni rotti e quelle disgrazie accadute tutte dopo l’arrivo di quel ragazzino? Non sarà forse vero quello che dice allora? Non sarà effettivamente…

La lettura è ipnotica fino alla fine, Tiffany McDaniel ci porta correndo per una strada che ci sembra di conoscere bene e poi, quando siamo in discesa lanciati alla massima velocità, ecco una svolta improvvisa in una via sterrata che non avevamo visto e che non sappiamo assolutamente dove ci porterà alla fine della corsa a perdifiato.

Essere il diavolo significava diventare un bersaglio, ma anche possedere qualcosa che un semplice ragazzo non ha. La gente lo guardava, ascoltava quello che diceva. Essere il diavolo lo rendeva importante. Visibile. Non è questa la tragedia più grande? Qundo un ragazzo è costretto a essere il diavolo per contare qualcosa?

Fatevi un regalo, leggete questo libro che saprà conquistarvi dal primo capitolo attraverso ogni singolo personaggio costruito con un incastro perfetto di luci e ombre, salvezza e dannazione.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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