Eccola qui, un'altra italiana che sa tenere in mano la penna (o acceso il computer, beh, fa lo stesso).
Non fatevi trarre in inganno dalla copertina – dannato marketing! – Mandorla non avrebbe mai quella faccia, e in presenza d'altri neanche quell'espressione smarrita (anche se lo è, smarrita, e molto).
E' la figlia dell'amministratrice di condominio, che muore in un incidente improvviso lasciandola …così. Con una lettera che fa un po' tremare, e un segreto portato via – chi è il padre della bambina? qualcuno che una sera si è lasciato trascinare, dalla noia o dalla passione, qualcuno che non avrebbe mai potuto essere un vero padre, qualcuno del condominio.
Un condominio "normale", che in comune non ha altro che una figlia e un locale lavatoio; un padre impossibile da scoprire (…fidatevi); la vita normale di una città, la scuola, i rapporti di coppia, ragazzini che crescono, Mandorla che in particolare stenta, inciampa, e si porta dietro una paura per ogni giorno della sua vita.
Un bel romanzo; non eccellente, ma ne vale la pena; e in più il finale …eh, il finale!
Enjoy!
Aaaaa non leggo non leggo NON LEGGO!
Me lo hanno regalato a Natale ma devo ancora inziare!
Delly!
accattivante già dal titolo… mi sa che domani vado a comprarmelo ;)
comprato!
Possibile che io l'abbia sentito come trama di un film?
Comunque la storia mi sembra accattivante. Mi hai fatto venire un languorino!
a me le luci nelle case degli altri evocano sempre qualcosa e io sono convinta di avere con la gamberale un'affinità elettiva: http://pkiara.splinder.com/post/23431996/le-affinita-elettive-chiara-gamberale
Mi piace la tua recensione! E anche molto…
Uhm…siamo di fronte a uno di quei libri che mi ispirano un sacco dal titolo, ma una vocetta sotto la pelle mi dice "Lascialo lì…non è ancora il momento".
Chissà chissà…di certo, dopo la tua recensione "ispirante" l'ago della bilancia si è spostato già un po' di più verso il "leggerlo". :)
Questa recensione mi era piaciuta molto, il titolo del libro mi sembrava accattivante (non prendetemi per pettegola ma io ho sempre amato guardare le finestre delle case altrui, specie la sera quando sono illuminate, mi piace provare ad immaginare squarci di esistenze quotidiane, pensieri e occupazioni di persone sconosciute, immaginare odori di sugo e canzoni alla radio…). Morale della favola:il libro l'ho comprato e l'ho letto d'un fiato. Bello, bello, bello.
Io ho una passione per la Gamberale sin da "Arrivano i pagliacci" :) e credo che nel corso del tempo sia andata sempre più migliorando…decisamente una delle voci più meritevoli se si parla di giovani autori italiani, a mio avviso!
Mi è stato regalato a Natale e ho avuto modo di leggerlo solo poco tempo fa. Mi è decisamente piaciuto: ben scritto, orginale e secondo me può diventare anche una buona sceneggiatura per un film. :)
[…] già assaporato le parole della Gamberale ne Le luci nelle case degli altri, parole condite da un grande realismo e miscelate tra loro a creare sempre frasi suggestive, […]