Lasciami entrare – John A. Lindqvist

Lasciami entrare, romanzo dai toni malinconici e cupi, terminato nel 2004 dallo scrittore svedese John A. Lindqvist, inizialmente è passato inosservato ai mie occhi: mi sembrava, infatti, l’ennesimo libro che raccontava le vicende di vampiri anacronistici, persi nella nebbia della modernità, con sangue, dramma e un pizzico di romanticismo vecchio stile per rendere il tutto più accattivante; insomma, niente di diverso dalle decine di pubblicazioni sul tema che hanno invaso il panorama editoriale negli ultimi anni.

Ecco, quando alla fine mi sono decisa a leggerlo comunque, ho scoperto che mi sbagliavo, completamente. Perché questo libro parla anche di vampiri, ma mentre lo si legge è l'ultima cosa che viene in mente. In questa storia, i vampiri non sono spaventose creature non-morte e ritornate dall'oltretomba, né sedicenti adolescenti americani dotati di superpoteri e di una bellezza disumani – ogni riferimento alla saga di Twilight è puramente casuale – ma persone normali e vive, che però sono state contagiate da una malattia insolita che presenta spiacevoli effetti collaterali. Restano però persone a tutti gli effetti, con gli stessi desideri, le stesse paure e gli stessi sogni di tutti gli altri.

Lasciami entrare è, fondamentalmente, un romanzo d'amore, capace di raccontare magistralmente questo sentimento in tutte le sue forme. Partendo da quello malato e insano che l'adulto Hakan prova verso Eli, bambina vampiro, passando poi per quello innocente, platonico e profondissimo che lega indissolubilmente Eli e Oskar, ragazzino dolce e imbranato perseguitato dai bulli della scuola. L’amore morboso ed esagerato che la madre di Oskar ha verso il figlio, che lo soffoca e gli tarpa le ali e lo rende fragile e insicuro. Infine, il sentimento disperato, frammentario ed emozionato che c'è tra Lacke e Virginia, un amore maturo tra due relitti umani che hanno ancora il coraggio di sperare.

Questo libro parla anche di coraggio, un sentimento a mio avviso travisato, di questi tempi. Il coraggio di amare e di lasciarsi amare, prima di tutto – ma anche il coraggio di essere se stessi fino in fondo, di alzare la testa e di reagire ai soprusi, di non smettere di credere che qualcosa di straordinario sia sempre possibile.

Infine, in questo romanzo ci sono anche diverse cose brutte, sgradevoli e difficili da accettare. La pedofilia, prima di tutto, un argomento sempre estremamente arduo da trattare senza cadere nel morboso. L'infanzia abusata e inerme, incapace di difendersi di fronte alla brutalità del mondo.

Il bullismo, quello davvero pericoloso che ti mette in pericolo di vita. L'omicidio. Gli adulti, sempre troppo distanti e indifferenti. Quel senso di paura che ti prende la gola quando ti svegli e scopri che è un altro giorno di sofferenza e di dolore. È ammirevole come l'autore riesca a descrivere scene estremamente crude e spiacevoli senza mai usare una parola di troppo, senza mai risultare eccessivo e fuori luogo.

Sopra ogni altra cosa, però, questo libro parla di Eli e Oskar, della loro amicizia, dapprima nata sul filo della diffidenza, della paura del diverso e di quello che porta con sé, poi sempre più forte e intensa, giorno dopo giorno – anzi, notte dopo notte, dato che la piccola Eli non sopporta la luce del sole. La loro è la storia che tutti vorremmo vivere, davvero. Il sentirsi parte di qualcuno e, allo stesso tempo, completamente accettato nella tua interezza, senza se e senza ma, senza condizioni né restrizioni. voler proteggere la persona cara e allo stesso tempo sentirsi protetti da lei, sempre. L'amore, quello positivo e senza ombre, quello che ti dà il coraggio di fare qualsiasi cosa – anche quelle che prima credevi impossibili – che ti trasmette energia invece di togliertene. L'amore che si fida, l'amore che ti salva – o che forse ti aiuta a salvarti da solo, è diverso – l'amore che c'è, e basta. Ci si può innamorare dell'amore degli altri? Se è possibile, questi due dodicenni mi hanno rubato il cuore.

Lasciami entrare è un romanzo complesso e difficile, ma capace di regalare emozioni vere, facendo passare il lettore dal pianto al sorriso semplicemente girando pagina. Riassumerlo non è facile, bisogna leggerlo assaporando ogni paragrafo. Un libro bello e straniante, consigliato a chi crede ancora nella forza della volontà e dell’amore, uniche luci capaci di guidarci fuori da un mondo grigio. 

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Recensione di
MaddalenaErre
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9 commenti
  • Anzitutto benvenuta!
    Mi han consigliato in moltissimi di guardare il film (cosa che non ho ancora fatto, tra l'altro), ma non immaginavo fosse tratto da un romanzo!
    E in quest'epoca di vampiri gnokki che sbucano da ogni copertina di ogni scaffale di ogni libreria, scovare un'opera che parli di vampiri e non sia, al contempo, una ca…volata pazzesca è una vera impresa.

    Detto questo: mi hai convinta. Bella recensione!

    ClarinetteM

  • Quoto Clarinette ovviamente e un nuovo benvenuto anche da me!

    In effetti avevo sentito parlare anche io del film, immaginavo ci fosse il libro ma sinceramente non avevo voglia di accostarmi a canini aguzzi dopo Twilight e seguiti vari.
    Anche perchè diciamolo, il titolo non è che ti invogli molto… curiosità: il titolo in lingua orginale è lo stesso?

  • Grazie di cuore a entrambe :)

    So che ogni libro che si accosta a un genere già molto abusato ha la pretesa di essere "diverso", ma questo lo è per davvero :) 
    Il vampirismo è solo un pretesto, estrapolato dal contesto in cui finora lo abbiamo letto e conosciuto, per raccontare una bellissima storia che parla di amore, amicizia e coraggio. A mio avviso, merita veramente!

    Il titolo in lingua originale è "Let the right one in" (traduzione letterale in inglese del titolo svedese), dal significato sottilmente più diverso…si riferisce sia al far entrare la persona giusta nella tua vita, nella tua anima – sia alla credenza popolare per cui i vampiri riescano a entrare in casa di qualcuno solo se invitati…a questo proposito, c'è una scena molto bella nel libro ripresa bene anche nel film :)

    Per quanto riguarda il film, oltre a quello girato in Svezia un paio di anni fa, è stato recentemente fatto un remake qui in Inghilterra…secondo me vale la pena di vederli entrambi!

  • Dalla tua recensione, mi sembra di capire che si tratti di una storia profondamente malinconica, dura, ma sapientemente descritta con toni appropriati e misurati. E sublimata dalla presenza dell'immagine dei vampiri, come se il nostro mondo non fosse realmente colmo della malvagità che ci circonda, ma ce ne fosse un'altro, fantastico, in cui non sono solo gli uomini a farla da padrone. Immagino che la visione che dà il libro sia particolarmente notevole in quanto particolarmente originale, personale. Non credo che avrò mai la forza di leggere qualcosa che tratti di pedofilia o di problemi tanto terribili, nemmeno se le scene più crude venissero tralasciate…
    Tuttavia, complimenti per il modo in cui hai saputo rendere le caratteristiche del romanzo, in questa recensione, e benvenuta! ^_^

  • Direi che hai centrato il punto, Vivien :) queste creature, a metà tra predatori pericolosi e umanità umiliata e rifiutata, vengono viste come uno specchio dove la gente "normale" vede riflesso il male e la meschinità che, in realtà, appartiene solo a loro e alla vita di tutti i giorni…

    Sul tono del racconto non posso mentire, è davvero crudo nel riportare la realtà per come è, ma io che di solito sono piuttosto sensibile e impressionabile di fronte ad argomenti come questi, stavolta non mi sono sentita infastidita: l'autore è bravissimo a non usare mai una parola di troppo, non cade mai in quel tono morboso e pedante che spesso appesantisce argomenti già di per sé angoscianti…poi, è come se tutto venisse in parte mitigato dalla purezza assoluta e dal candore del rapporto tra Eli e Oskar…insomma, se te la senti di provare forse questo può essere il libro giusto :)

    grazie anche a te per il benvenuta!

  • Però… quando si dice il caso… cose molto simili le stavo per scrivere io, a proposito di un altro libro, che ora aspetterà un po'. Non voglio far scorrere in basso questa bella recensione, meglio che stia in primo piano per qualche tempo.

  • Ho letto il libro per un gdl a cui ho partecipato,a me è piaciuto molto, mi ha commosso e mi ha inorridito. Una scrittura scorrevole e coinvolgente. Il film l'ho visto,ma preferisco il libro!

Recensione di MaddalenaErre