Potrei scrivere “molto bello” e concludere qui la recensione.
Va be’, impegniamoci, Speaker.
Siete particolarmente brutti? Tipo che cercate di passare inosservati? E ci riuscite pure, aiutati da chi fa finta di non vedervi perché… insomma, perché siete brutti? Se così fosse, allora probabilmente lascereste che fossero gli altri a decidere per voi: le persone da frequentare, a che ora uscire, quale carriera intraprendere. Vi accontentereste e prendereste quello che viene, perché non potreste aspirare a un premio: la vostra bruttezza sarebbe sempre lì, senza rimedio.
Il meglio che potrebbe capitarvi sarebbe diventare un fantasma agli occhi degli altri. Vivreste una vita di riflesso, ovvero quella di chi vi sta attorno.
E se scopriste di avere un dono, tipo quello della musica? Allora potrebbe nascere in voi una più forte percezione di voi stessi, che porterebbe a un sentimento di ribellione alla vostra condizione; non ci stareste più a stare nell’ombra digerendo tutto: vorreste capire cosa succede a casa, perché vostra madre si trova in quello stato, chi è veramente zia Erminia.
L’autrice descrive una realtà al limite dell’onirico, tra deviazioni fisiche e mentali in un Veneto borghese e conformista, con gli occhi di una innocente.
Molto bello. Ve l’avevo detto, no?
P.S.: Buon anno nuovo!
Ho un dubbio tremendo: “Lascereste che siano” o “Lascereste che fossero”?
La seconda che hai detto:)
Con “chi è veramente zia Erminia” la mia mente ha capitolato; lo leggo!
Perbacco, correggo subito ma lascio il commento come monito(r). Mercì!
Sembra un libro inquietante… Lo leggerò senz’altro.
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