La torre nera vol. I e II – Stephen King

«L’uomo in nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì»

Lo sapete che questo è considerato uno degli incipit più belli della storia della letteratura? E lo sapete che se ancora non avete mai sentito parlare di questa saga è bene che cominciate ad informarvi e a leggerla prima di subito?

Due precisazioni: questa saga è lontana anni luci dallo Stephen King che conosciamo oggi, elude completamente dallo stile horror/thriller del quale è diventato mestro supremo. La penna di King che inizia a scrivere la saga de La torre nera (e qui entriamo nella precisazione n.2) , ha 19 anni ed è alla sua prima prova letteraria di ampio respiro (avremo in totale 8 libri inziati nel 1982 e terminati nel 2012).

Nel primo libro, L’ultimo Cavaliere (diverso dagli altri sia per stile che per ritmo), ci ritroviamo in un contesto prettamente western. Se chiudete gli occhi, potete immaginare il protagonista, Roland il pistolero, esattamente come John Wayne in uno dei film che lo hanno reso celebre.
Lo sfondo nel quale si muove è il deserto: sabbia, vento, una manciata di case sperdute nel nulla, caldo.  E lui, il pistolero, avanza rincorrendo un mistorioso uomo in nero: un sacerdote? Un mago? La personificazione della morte? Non lo sappiamo ma non importa, non ancora.

Ti sembra di aver classificato il libro quando all’improvviso, nella storia fa capolino il piccolo Jack, che badate bene, viene da New York degli anni ’80. Il lettore, spiazzato per la svolta del romanzo, inizia a fare un collage dei vari elementi che King, sapientemente, ha sparso nella storia. Il mondo del pistolero è un mondo che “è andato avanti” , di un’ epoca successiva alla nostra e che lui, Roland, ha una missione per la quale è disposto a sacrificare tutto e tutti: raggiungere sì l’uomo in nero, ma solo per arrivare alla Torre Nera.

Il secondo libro della saga, La chiamata dei tre, ha due ambientazioni principali: una173978886836HIG_1 spiaggia infinita popolata da inquietanti e letali mostri marini e la New York contemporanea alla quale si accede attraverso porte misteriose che appaiono dal nulla e al nulla sono incardinate.
Roland attraverserà le porte per salvarsi  la vita e per chiamare a sè gli altri protagonisti di questa avventura: Eddie, un cocainomane, immerso nei guai fino al collo con un fratello che è più un peso che un conforto e Odetta Holmes, una giovane di colore affetta da schizofrenia e da sdoppiamento della personalità.

Gli ingredienti per una miscela esplosiva ci sono tutti: cosa succederà una volta che Eddie e Odetta avranno attraversato le porte e si troveranno nel mondo di Roland? Come potranno convivere queste tre personalità così diverse tra di loro? Che fine ha fatto il piccolo Jack? E soprattutto, cos’è la Torre Nera?

«Prima vengono i sorrisi, poi le bugie. Per ultimi gli spari.»

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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3 commenti
  • “questa saga è lontana anni luci dallo Stephen King che conosciamo oggi, elude completamente dallo stile horror/thriller del quale è diventato mestro supremo.”
    .. lo sai che mi hai conquistato in una frase?
    e il motivo è semplice: mi piace come scrive King, ma thriller e horror sono i generi che più detesto.
    quindi…quasi quasi…

Recensione di Sara D'Ellena