La strage degli imbecilli – Carl Aderhold

Se almeno una volta nella vita avete anche voi avuto voglia di prendere a sberle quello che a) salta la fila e fa finta di niente, b) vi si appiccica in corsia di sorpasso con gli abbaglianti accesi a mo’ di strobo, c) vi fa perdere mezz’ora allo sportello in posta perché deve terminare una telefonata urgente, d) apre bocca a sproposito credendo di sapere di cosa parla quando invece farebbe meglio a tenerla ben tappata, e) se ne frega del prossimo mancando di rispetto a tutti e tenendo comportamenti volutamente irritanti, e così via; se almeno una volta, dicevo, vi siete imbattutti in individui del genere, questo è il libro che fa per voi. Certo, vi sconsiglio di trattarlo come un manuale da prendere alla lettera, potreste avere qualche guaio con la legge (e anche una manciata di rimorsi di coscienza). Già, perché il nostro protagonista ha deciso di adottare una soluzione piuttosto drastica per risolvere l’infestazione di imbecilli di cui siamo, nostro malgrado, vittime: eliminarli dalla faccia della terra in modo sistematico, elaborando al contempo un modello teorico per distinguerli e catalogarli con elevata precisione.

“Contrariamente a un’idea molto diffusa, gli imbecilli non sono recuperabili; su di loro le campagne di prevenzione o le azioni pedagogiche non hanno alcuna presa. Una sola cosa può indurli non dico a cambiare, ma quanto meno a restare tranquilli: la paura. Io voglio che sappiano che li sorveglio e che il tempo dell’impunità è finito. Conto al mio attivo 140 omicidi di imbecilli. Affinchè non siano morti invano, vi ingiungo di leggere questo manifesto. Vi spiegherà il senso reale della mia battaglia.”

Il risultato è un romanzo molto scorrevole, cinico, con venature spiccatamente francesi e decisamente divertente. La trama risulta quasi sempre interessante, ed è costellata da introspezioni nella psicologia dei personaggi (soprattutto quella del protagonista) davvero efficaci. A voler essere schietti alcune parti della storia sono poco verosimili, esagerate e anche un po’ ripetitive (specialmente nel mezzo), ma leggendola in chiave allegorica l’intera vicenda assume tratti che stimolano una riflessione sul mondo concreto che ci circonda. L’impressionante serie di sfumature dell’imbecillità in cui si imbatte il protagonista vi farà senz’altro sorridere più di una volta, e la metodologia applicata nell’eradicare questo male ha un effetto esilarante sul lettore, nonostante la spietatezza.

Tutto sommato un piacevole diversivo decisamente fuori dal comune. Da non imitare a casa.

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Recensione di
Simone Fracassa

Mi chiamo Simone (per gli amici Darsch), faccio lo sviluppatore web, sono appassionato di informatica, cinema, videogiochi e fotografia, e mi dilett(av)o a suonare la batteria. La lettura è un bisogno primario, un po' come respirare. Non esco mai senza il mio Kindle, di cui sono un fanatico dagli albori, e un qualsiasi strumento - generalmente un paio di cuffie e del buon heavy metal - che possa essere utilizzato per isolarmi dal mondo esterno e infilarmi nel mio infundibulo cronosinclastico (grazie Vonnegut, di tutto). Più che leggere mi immergo nella lettura: mi piacciono i dettagli e i particolari, rileggo spesso lo stesso paragrafo più volte se è sufficientemente intenso e in definitiva adoro perdermi tra le volute di immagini e sensazioni scaturite da quelle pagine. Sono convinto che la potenza di un buon libro sia tutta in quel piccolo, impercettibile attimo di smarrimento che si prova chiudendolo e tornando alla realtà.
Sono aperto e disponibile a qualsiasi genere, ma i miei amori indiscussi sono il fantasy (quello vero, massiccio, epico: Jordan, Erikson, Sanderson), la fantascienza d'autore e la saggistica scientifica.
A volte attraverso dei periodi nostalgici e mi dedico alla rilettura dei miei libri preferiti, a discapito di eventuali nuove, meritevoli scoperte. Ma che ci volete fare, la memoria col tempo gioca brutti scherzi e alcune storie meritano di essere rispolverate ciclicamente, perché è giusto che facciano sempre parte della tua vita.

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Twitter: @darsch

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