La Scrivania Immaginaria #3

Bentornati, amici della Scrivania Immaginaria!

Non vedevo l'ora di rivedervi!
Spero che abbiate passato una buona Pasqua & una buona settimana in genere; adesso non resta che prepararsi per il 1 Maggio, eh? Qualcuno ha in programma il mare, un picnic, una scampagnata?

Aspetto di farmi un po' di "affaracci vostri", ma nel frattempo… voi fatevi i miei!

FinzioniMagazine (ve ne ricordate? ne avevamo parlato nel primissimo numero della Scrivania!) ci porta a fare un breve viaggio tra le Canzoni ispirate dai Libri – molto interessante! Ve ne vengono in mente altre ?

Ecco ora qualche cosa d'interessante per scrittori, blogger, & affini: Publishing Myths & Truths; ovvero, quello che c'è da sapere e quello che c'è da sfatare sui blog e l'editoria.

Enfin, qui c'è una citazione che parla di Ispirazione; decisamente, un argomento controverso! cosa è meglio fare, stare ad aspettarla, cercarla, o buttarsi a capofitto nella scrittura con o senza ispirazione ? & poi, in fondo, cos'è effettivamente ? se volete sapere la mia " strategia ", è quella di andarla a cercare: la seguo e la vado a snidare in mezzo a determinate canzoni, o su internet tra i miei preferiti, o leggendo alcuni libri …e poi, a volte, eccola: è una sensazione meravigliosa, quando d'improvviso arriva l'ispirazione e tu non devi far altro che coglierla ! voi che ne pensate ?

Ricordatevi, siamo sempre in attesa di vostre opinioni, idee & opere!
Intanto vi auguro …
Buona Lettura!

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Recensione di
Silvia Righetti

"Tutto quello che vedo mi ricorda qualcosa che ho letto in un libro... ma non dovrebbe essere il contrario? " (cit.); sono una grafomane, oltretutto, quindi dove altro pensavate di potermi trovare?

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13 commenti
  • Beh, in realtà non solo "Un malato di cuore", ma tutto il meraviglioso album di De André "Non al denaro, non all'amore né al cielo" è tratto dalla riduzione di testi dall'Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters. Poi sui due piedi mi viene in mente "La collina", di Guccini, ispirata al Giovane Holden di Salinger, canzone però comprensibile solo se si tiene a mente il titolo originale del libro, The catcher in the rye. Altro… non so. CI penserò. Complpimenti per l'idea!
    Capelli d'Argento

  • Buonasera!!!

    Ispirazione…aiuto! Ci riflettevo giusto oggi quando pensavo a come mi piacerebbe scrivere qualcosa, seriamente dico. Il problema è che non credo di aver nulla di originale da dire; temo di riuscire abbastanza bene a descrivere o analizzare ma cos'ho da raccontare? Non basta sapere come raccontarlo. Un caro amico mi ha detto che alla fine tutto è rivisitazione ( lui scrive canzoni ) della nostra vita ma la mia vita è assolutamente ordinaria quindi sono punto a capo. Non lo so, credo che un vero scrittore debba essere estremamente paziente e costante. Sylvia Plath nei suoi diari aveva giusto il problema dell'ispirazione e si allenava giornalmente con degli esercizi di scrittura.
    Ma pazienza e costanza non sono le mie prime qualità, tendo a puntare sempre sull'acceleratore. Le poche cose che ho scritto sono state buttate giù sull'urgenza di un momento ( di solito sempre doloroso ), non era frutto di un lavoro o di uan riflessione personale; semplicemente avevo bisogno di svuotarmi la testa per rimettere le cose a posto.
    Scusate lo sproloquio!
    :)

    baci a tutti!

  • Ottimi spunti!! Eh, l 'ispirazione… a volte è lei che mi cerca, ma spesso la devo rincorrere… In realtà avrei un raccontino da proporvi, ma non so se ho il coraggio di mandarlo ;-)…

  • Vediamo, scriviamo qualcosa per HappyGirlsLookPrittier :^)

    Nel link citato si contesta un po' il concetto di ispirazione.

    Io credo che nella scrittura (come in tanti altri campi creativi) ci *possa* essere un misto di ispirazione e di impegno. Voglio dire: se mi metto davanti al famigerato foglio bianco, qualcosa posso scrivere. Ma sarà "ispirato"? Posso prendere la chitarra e scrivere un brano, ma sarà un brano "sentito" o "pensato"? "Trovato" o "cercato" e quindi magari forzato?

    Certo non sono uno scrittore. Semmai uno scrivente :^) Quindi il mio parere vale corrispondentemente.

    Personalmente scrivo quando mi frulla un'idea in testa e non riesco a non pensarci. Spesso è il principio di qualcosa che prende forma solo mettendolo per iscritto; a volte viene fuori qualcosa di completamente diverso dal concetto iniziale. Perché, come dice Chomski: "La gente non ha la minima idea di quello che pensa. Solo quando ne parla o ne scrive, quindi tramite il linguaggio, riesce a comprendere realmente i propri pensieri."

    Per concludere 'sta boiata, qualche libro che mi ha aiutato molto nell'avere la faccia tosta di scribacchiare:
    1. "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski
    2. "Considera l'aragosta" di David Foster Wallace
    3. "Correndo con le forbici in mano" di Augusten Borroughs (che recensirò a breve)
    4. Un bel po' di cose di David Sedaris
    5. Aggiungo pure i video di Bill Hicks
    6. I blog, tipo quello di Mauro Zucconi "Come diventare il mio cane" (che mi ha dato la spinta per aprire il mio) oppure quello di Lara, "Lara dice no" o anche Ciclofrenia.it.

    E come dico sul mio blog: fine della caxxata (però qua sono ospite quindi mi censuro ;^)

  • Molto saggia la frase di Chomsky. E molto bella anche la distinzione tra scrivente e scrittore. Purtroppo il talento ce l'hanno in pochi e credo l'ispirazione sia figlia del talento. O meglio, tutti possiamo essere ispirati ( e tutti lo siamo da qualcosa o qualcuno nella nostra vita ) ma da qui a fare il salto di qualità ce ne salta; per fra fruttare quell'ispirazione serve il talento che io decisamente non ho.

    ps. delle tue fonti di ispirazione conosco solo "storie di ordinaria follia" che però ho trovato irritantemente pretenzioso. Bukowski mi piace ma a piccolissime dosi. Leggere un suo libro per intero mi innervosisce e mi verrebbe da dargli una sberla.

  • Bukowski è così: o lo si ama o lo si odia. Tra l'altro, di lui mi piace la capacità di raccontare senza indorare la pillola. L'America nascosta, quella di perdenti, sfaticati, disoccupati, ubriaconi, attaccabrighe, sfruttatori, stupidi, gente che (soprav)vive alla giornata ecc. Insomma, tutto quello che NON è il sogno americano. Tutto quello che NON è l'immagine dello statunitense che va al lavoro, col mascellone squadrato e il sorriso splendente, che crede in valori quali patria, etica, dogmi religiosi, ecc.

    Tornando al discorso sul talento, oggi ho letto un commento di una persona che diceva:

    "Secondo me imparare qualcosa è spesso più una questione di pazienza che di talento"

    Io gli ho risposto:

    "Dici così solamente perché sei una persona di talento"

    Per il talento, ahimè, nemmeno io credo di averne granché. Altrimenti avrei scritto dieci romanzi. Ciò non toglie che mi piace esprimermi attraverso la scrittura.

    A presto :^)

  • grazie, Capelli d'Argento ! sono sicura che anche la redazione di Finzioni apprezzerà il tuo complimento (e contributo!)

    delS .. anche a me ! meno male che mi ero portata un pochino avanti col " lavoro " ;)

    happygirlslookprettier (mammamia, che nick lungo XD) ..forse ancora non è arrivato il fatidico " momento " per te, di scrivere " qualcosa seriamente " . magari è ancora il momento di scrivere di getto (che comunque, è la cosa più bella e più utile del mondo); non possiamo mica essere tutti scrittori seri !

    (e questo vale anche per speakermuto .. e a proposito, grazie dei tuoi saggi contributi!)

    anonimo, dai, fammi leggere quello che scrivi . coraggio ! (anche da anonimo va bene, sarò discreta, vedrai)

  • Per il primo punto: (oltre a La Collina già citata) Signora Bovary, Cirano e Don Chisciotte di Guccini (inutile citare le fonti romanzesche).
    Ti devo scrivere chi sono? ;)

    Chiara

  • imperwi, ti aspetto :D

    chiarella .. forse lì per lì non l'avrei capito, ma forse con Guccini ..certo che per facilitarmi la vita potevi almeno citarmi Camus ! <3

Recensione di Silvia Righetti