La ragazza che rubava le stelle – Brunonia Barry

Come al solito, ancora una volta, mi trovo in disaccordo con le traduzioni italiane di film e libri.
Mi domando perché, lì dove è possibile farlo, non si lascia il titolo scelto dall’autore semplicemente traducendolo alla lettera?

La ragazza che rubava le stelle per Brunonia Barry (l’autrice) e per il resto del mondo è conosciuto come The Map of True Places (la mappa dei posti veri) che a mio parere è un titolo che centra pienamente l’intera storia.
È vero: il  romanzo è costellato di nozioni di geografia astronomica, di misurazioni e di osservazioni delle stelle, ma la storia segue un percorso parallelo, un solco più profondo.
Pensate spesso di avere una vita familiare difficile?
Quella di Zee vi farà sentire dei fortunelli ingrati a confronto e non sarò certo io a svelare i fili ingarbugliati di questo intreccio che, solo quando ormai mancano poche pagine alla fine, si sciolgono rivelandosi nella loro cupa interezza.

Toccante la descrizione del decorso del Parkison che affligge Finch, il padre di Zee, tanto quanto è angosciante il ricordo di sua madre e della sua morte violenta. Vogliamo parlare di Micheal il suo futuro marito o di Hawk, l'affascinante rigger?

Con un’ambientazione che dice tutto (Salem, dove la scrittrice vive realmente) tra streghe contemporanee (e i loro negozi), case abbandonate, navi e stelle, Brunonia Barry fa centro e ci regala un romanzo di crescita e superamento del dolore, di rinascita e di scoperta, tanto da indurmi a leggere il suo primo romanzo La lettrice bugiarda.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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9 commenti
  • Bella domanda.
    Per lo stesso motivo per cui i nomi dei protagonisti vengono spesso stravolti così tanto per (anzi, c'è da dire che ultimamente almeno sotto quest'aspetto i traduttori si stanno "calmando").
    Per lo stesso motivo per cui "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" è diventato "Un amore all'improvviso". E di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe.

    Misteri della stupidità umana.

    ClarinetteM

  • Ho visto questo libro ieri! E ci sono passata davanti senza degnarlo di molta attenzione; indovina perchè? Proprio per il titolo. Colpa mia, sarò superficiale. Ma purtroppo quando ti trovi in una libreria circondata da migliaia di lbri serve pur un criterio selettivo iniziale!  Per fortuna che ci sei stata te in questo caso, con la tua recensione, a non farmi perdere quella che sembra una lettura intrigante!

  • I traduttori devono essere convinti che noi lettori italiani si sia un branco di bambinoni rincitrulliti che hanno bisogno di essere attirati con una ciliegina (=parolina) scelta da un catalogo ben preciso. "Stelle" ne fa parte, altre sono "mistero", "enigma", "sogni", ecc. C'è un lilbro che ho amato molto, un saggio di matematica divulgativa, che in inglese (se non ricordo male) è The Music of the Primes. Che bisogno ci fosse di trasformarlo in L'Enigma dei Numeri Primi lo sa solo l'ufficio marketing. Pessimo marketing, mi permetterei di aggiungere.
    Qualcuno ha altri esempi? Potremmo farne un campionario, uno stupidario, un titolario, insomma qualcosa…

  • E allora facciamolo! Oppure aspettiamo lalibreriaimmaginaria.it? Magari lì riusciamo ad attrezzare uno spazio più interattivo di questo dei commenti. Però se vuoi farlo decidi tu il come, io ci sto comunque.

  • Anche a me sembra un'idea molto interessante quella di capelli d'argento!
    E mi pare molto bello anche questo libro della Barry, almeno a giudicare dalla recensione… Lo aggiungerò alla mia lunghissima lista delle letture da non perdere!

  • Sembra un libro interssante.. quasi quasi mi hai invogliato ad emergere dalla mia polverosa biblioteca e ad andare ad acquistarlo in una moderna libreria :P
    P.S. Lo stupidario è un'idea bellissima!

Recensione di Sara D'Ellena