Sono una fan dei romanzi di viaggio, e di quelli sull’India: quando ho letto la trama di questo, quindi, come potevo resistere?
Prometteva di essere il viaggio di una donna attraverso alcuni luoghi sacri dell’India, alla ricerca di una realtà “vera” e con un tocco irriverente… ma si è rivelato tutt’altro. Almeno 20 pagine di critiche accese e lamentose (in un libro che ne conta in tutto un centinaio): e questa era l’introduzione.
Poi soltanto gli spizzichi e bocconi dei posti visitati, raccontati con paroloni pomposi inframmezzati da espressioni latine e paroline in inglese (spesso neanche in corsivo), il tutto contornato da altre critich … vi posto un piccolo esempio:
Mi è dispiaciuto non capire niente dei posti, nè delle motivazioni che hanno spinto la scrittrice a visitarli (per non parlare del motivo che l’ha spinta a scriverci su un libro, visto il costante disagio e quasi disgusto che trapela dalle descrizioni).
Non ho letto altro di questa scrittrice, perciò se qualcuno la conosce meglio di me mi aiutasse. Ma quanto a questo, non posso che dire: la Libreria sconsiglia.