Il Tempo che Vorrei – Fabio Volo

Ho tenuto questo libro nella mia libreria per 2 anni. Pur di non leggerlo, ho sempre tenuta alta la pila sul comodino. Beh, però l’ho comprato, quindi un motivo per leggerlo lo dovrò aver avuto un tempo. Mi ricordo che volevo leggerlo perché faccio sempre così quando sento le persone dare versioni diametralmente opposte di un argomento. C’è chi ama i libri di Volo e chi li odia a prescindere. Dopo due anni ho trovato il coraggio di aprire questo libro (anche se in realtà poi l’ho letto sul Kindle) e che dire? Delusione più che profonda e pregiudizi totalmente confermati. Ma per non parlare di fuffa, parlerò proprio del libro.

Il protagonista della storia è chiaramente Volo. Hai voglia di smentire che questo non è un libro autobiografico, ma ci sono davvero troppi punti in comune con le esperienze che va in giro a raccontare. Il difficile rapporto con il padre, l’incapacità di avere un rapporto stabile, il problema con i debiti, il provincialismo… Vi basta ascoltare un’intervista di Fabio Volo e vedrete come vengono fuori anche più cose in comune di quelle che vi ho elencato. Il fatto è che il protagonista di questa storia è uno sfigato. È stato lasciato dalla ragazza (che intanto si è rifatta una vita) e non riesce a superare questa cosa. Ha inoltre un rapporto problematico con il padre, ma niente di più di quello che il maschio medio ha in una famiglia normale. E poi? Beh, niente. Vi giuro. In questo libro non c’è praticamente nient’altro. Volo sta pagine e pagine a pontificare su questi rapporti problematici e non riesce ad uscire da questa fossa di tristezza.

Tra le cose che mi hanno dato davvero fastidio, ci sono i continui riferimenti alla propria grande cultura musicale, cinefila e bibliofila. Più volte fa lunghe liste di canzoni, film e libri, tanto per dirvi “visto come sono colto?”. Altro espediente tristissimo: le battute! Ogni tanto infila qua e là delle battute che hanno smesso di fare a Zelig più di 10 anni fa. Arriva addirittura a raccontare delle barzellette! Ma la regina delle falle, vero grande divisore tra un vero scrittore e un faccio-un-po’-di-tutto, è il trattamento dei personaggi. I personaggi di Volo sono manichini con delle etichette sopra. Nessuno di loro fa veramente qualcosa, ma Volo ci attacca sopra queste etichette con degli indizi. Per farvi un esempio, se un personaggio è un po’ uno stronzo, Volo non gli fa fare qualcosa di stronzo, ma semplicemente scrive che è stronzo. E così per tutti i personaggi. E questo contribuisce a creare quest’incredibile atmosfera di stasi dove nessuno fa niente e Volo continua a ripetere le solite cose.

Nel caso poi non voleste leggere questo libro, continuate la lettura, altrimenti andate al paragrafo successivo. Devo condividere con voi la fine di questo libro. Dopo che il protagonista è stato per l’intero tomo a parlare del niente, nelle ultime pagine trova la sua ex per caso in un supermercato. Sì, davvero. Lei si sta per sposare, ma lui pateticamente si mette a pregarla di tornare con lui, perché lui è cambiato… insomma, avete capito. Lei le dice di no e finalmente penso “oh, almeno quest’ultimo buonismo Volo ce lo risparmia”. Ma che succede poi!? Lui la invita a casa “sua” a prendere un caffé (tipo collezione di farfalle) e lei accetta. Lì lui riattacca con le sceneggiate patetiche e lei cosa fa? Ci “fotte senza pietà” [cit.]. Scena ridicola, vicina allo stupro, dato che lui la prende a schiaffi finché non si sente dire che lei lo ama ancora. Ma se pensate che la frittata sia fatta, ancora non capite chi avete di fronte. Volo/il protagonista va in bagno e… al ritorno la ragazza è scomparsa. The End. Titoli di coda. Coperti dalle vostre bestemmie. Cioè… ma cos’è!? Una cosa che non sta in piedi da nessuna parte.

Dopo anche quest’ultimo sfogo, vi consiglio caldamente di stare lontani almeno da quest’opera e dato che in molti mi dicono che anche le altre sono assolutamente dello stesso livello, anche da tutti i restanti libri della sua magnifica collezione. Ci sono veramente troppi libri per sprecare tempo con quelli brutti.

 

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Redazione
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6 commenti
  • E pensa che non è nemmeno il suo peggiore.
    L’ultimo che ho recensito qualche tempo “Le luci del mattino” è VERAMENTE assurdo. Non c’è nemmeno la storia d’amore ma solo sesso.
    Sesso in un modo che una donna… boh. BOH!

    • Dico solo due cose:

      “L’unica cosa che so sulle mestruazioni è che se una donna prende la pillola spesso sono più regolari, o che se vive o sta a stretto contatto con altre donne tendenzialmente poi le mestruazioni vengono nello stesso periodo. Punto.

      Ma lo sai che ci sono donne che durante l’ovulazione si passano un dito dentro e poi se lo mettono sul collo come fosse un profumo… e noi ne siamo attratti?» «Credo di non aver capito cosa intendi per “dentro”, o forse spero di non averlo capito.» «Le donne si bagnano le dita infilandosele nella vagina, poi, come fosse un profumo, se lo mettono sul collo.” (direttamente dal libro)

      e http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/laforisma-con-il-libro-intorno/

      Qui ho parlato ancora più largamente di questo fenomeno :-)

  • Questo non l’ho letto, ma ne ho letti altri due di Volo, di cui non ricordo neanche i titoli, perché me li ha prestati un’amica entusiasta e non volevo essere scortese… concordo su tutto quello che hai scritto! La trama potrebbe essere la stessa, lui che si fa le pippe mentali, due che si cercano e non si trovano se non alla fine, il padre che è stato un cattivo padre, frasi ad effetto, suspense da feuilletton, autocelebrazione, battutacce, descrizione di scene di sesso della serie “come faccio godere io le donne nessuno mai”… eppure ci sono lettrici che lo adorano e non si perdono neanche un suo libro.
    Ognuno ha i suoi gusti, per carità… per questo possiamo anche NON leggere Fabio Volo!
    Carol

  • Ho lasciato detto che il giorno in cui mi si vedrà leggere o anche solo sfogliare distrattamente un libro di Volo/Moccia/Vespa/Marra/Bianchini/ 50 sfumature di qualunque cosa la mia famiglia è autorizzata a sopprimermi :) Mi spiace solo che per “pompare” questi fenomeni di massa inconsistenti gli editori trascurano troppo spesso piccoli gioiellini che rimangono inediti o non tradotti dalla lingua originale.

  • Ne ho letto solo uno di Volo, il primo, l’anno scorso, perché se mi doveva piacere dovevo iniziare dal suo folgorante inizio”. Inutile. Pretestuoso. Prometto che non ci cadrò mai più.
    Siamo tanti a pensarla così, ma gli altri sono di più [a quanto pare]

  • Mi sono sempre rifiutata di leggere Fabio Volo per una istintiva diffidenza che a quanto pare trova conferme. :) Ho però tante alunne letteralmente innamorate dei suoi libri e in particolare del suo modo di raccontare il sesso e questo, dopo aver letto questa recensione e i vari commenti, mi preoccupa sempre di più.

Recensione di Redazione