Il seggio vacante – J.K. Rowling

Premetto: mai sfogliato Harry Potter.

OK. Andiamo avanti.

Nella cittadina di Pagford muore Barry Fairbrother, leader carismatico capace di tenere insieme i pezzi della comunità. Cosa succede nel mondo degli adolescenti, già problematico in partenza? Cyberbullismo, cotte, violenza, tossicodipendenza. I ragazzi guardano i loro genitori agitarsi per succedere a Fairbrother e, conoscendoli, pensano a come evitare che riescano nel loro intento: ecco che viene scoperchiato il vaso di Pandora del paese: gelosie, pettegolezzi, tradimenti, rancori, debolezze – tutto viene fuori, in una guerra tra poveri che si contendono le briciole di una piccola realtà e il prestigio legato al posto lasciato vacante nel consiglio comunale.

Il romanzo parte un po’ in salita per la presentazione dei molti personaggi; quando però questi interagiscono tra loro e la storia comincia a ingranare, si viene coinvolti nelle sotto-trame di Krystal (figlia di una tossicodipendente), Andrew “Arf” (con il padre violento), Sukhvinder (presa in giro per il suo aspetto, si incide il braccio con una lametta), Ciccio (il cyberbullo della precedente), Colin (padre di Ciccio, perennemente in ansia), Samantha (bella moglie frustrata per i successi del marito Miles)…

Tanti protagonisti per un microcosmo ricco di intrecci e meschinità; se da un lato queste ultime fanno pensare a un tè pomeridiano tra acide pettegole, i ragazzini sono quelli che soffrono sulla loro pelle le vicende più crude, all’insaputa dei genitori o a volta per colpa loro.

Godibilissimo, si ride, si piange e si corre verso la fine per conoscere l’epilogo.

P.S.: un’altra recensione qui.

Jk Rowling Cover web

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Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

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1 commento
  • Penso che questa e l’altra recensione della Libreria siano le uniche note positive trovate intorno a questo romanzo. YAP! Io ancora non l’ho letto (mi spaventa un po’ questo microcosmo pieno di gente), ma mi rincuora leggere il secondo parere positivo!

Recensione di Antonio Soncina