Il principe piccolo – Paolo Zardi

Per tutti i lettori che hanno sempre meno tempo per leggere ma che tuttavia non hano nessuna intenzione di abbandonare la loro passione, ci ha pensato La Feltrinelli con la sua collana digitale Feltrinelli Zoom che propone nella sua variante Flash, romanzi brevi o racconti lunghi (come preferite chiamarli insomma!) tutti al costo di un caffè (0.99 cent).

60 sono infatti le pagine de Il principe piccolo di Paolo Zardi  ed entrare troppo nel dettaglio vorrebbe dire rovinarvi gran parte del piacere della lettura. Vi dirò in poche parole (giusto per non uscire dal tema della brevità) che si parla di quel momento in cui in una coppia si sbecca l’intonaco dell’amore e da quella sbeccatura il muro si crepa in maniera definitiva. Cosa succede quando l’amore finisce? Dove va a finire? E come si reagisce quando l’amore si esaurisce solo per un componente della coppia?

Abbiamo fatto un  paio di domande all’autore Paolo Zardi, ingegnere di Padova:

La genesi di una storia è una delle cose più interessanti da scoprire e quindi: come è nata l’idea del racconto? Si tratta di pura Fantasia o è parzialmente autobiografico? Il nocciolo del libro è l’amore fedifrago della protagonista per il suo “principe piccolo”, un amante per certi versi improbabile che però dimostra come i sentimenti possano andare al di là delle apparenze. Avevo voglia di una storia che mostrasse il lato buono dell’amore, quello che combatte contro ogni convenzione, quello capace di resistere alle prove più dure. Il personaggio del marito, che in qualche modo è la voce narrante di questo racconto lungo, nasce dopo: è l’antagonista necessario in ogni storia, un uomo che, con la sua brutalità, e il suo lentissimo, faticoso percorso di parziale redenzione, esalta le qualità della moglie. Mi sono poi divertito a inserire alcuni elementi del “Piccolo principe”, ma le due storie, in effetti, non hanno molto punti in comune.

Il protagonista non si vergogna nell’affermare in più passaggi di aver preso a sberle la moglie: crede che il problema della violenza sulle donne sia ancora molto lontano dall’essere risolto? Pensando a cento anni fa, 9788858854051_quartacredo si siano fatti passi da gigante verso un maggiore rispetto della donna e mi auguro che uomini come il personaggio principale siano più numerosi nei libri che nella realtà, anche se la cronaca continua a registrare, con cadenza quotidiana, tragici episodi di violenza. È un problema che nasce da un difetto di fabbricazione di molti maschi: una fragilità emotiva inserita in un corpo capace di distruggere. Ma se guardo la generazione dei miei figli, sono abbastanza ottimista. Culturalmente, si stanno facendo dei piccoli passi avanti. La mia speranza è che tra qualche anno certe notizie siano un ricordo del passato.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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